CronacaIce climbing

L’ombra del doping cala sull’ice climbing. Squalificato il campione del mondo speed

Dell’esistenza del doping anche nel mondo della montagna è cosa tristemente nota, ma fino ad oggi nelle competizioni di arrampicata, non solo su ghiaccio, una squalifica non si era ancora vista.

Il campione del mondo di ice climbing in carica, categoria speed, il 29enne russo Pavel Batushev, è stato trovato positivo al meldonium, un farmaco per il cuore inserito dal 1 gennaio 2016 nella lista delle sostanze dopanti e proibito dalla World Anti-Doping Agency (WADA). Le analisi sono state fatte su un campione di urina prelavato durante la tappa di Coppa del Mondo a Corvara, il 28 gennaio scorso.

Pavel Batushev è stato squalificato dalla UIAA per 4 anni dalla data di sospensione provvisoria (il 29 marzo 2017) e da tutte le gare della Coppa del Mondo di Ice Climbing 2017 a partire dalla tappa di Corvara – nella quale è stato trovato positivo.

L’attenzione della UIAA alla questione doping è molto alta già da anni, soprattutto dopo che nel 2014 ha adottato i regolamenti della WADA, ma il tema si è certamente fatto più spinoso con l’entrata dell’arrampicata alle Olimpiadi ed il desiderio di poter includere anche l’ice clmbimg nella famiglia degli sport olimpici invernali. Il timore è che gli atleti ora possano essere più tentati ad usare sostanze proibite.

Il meldonium è un farmaco balzato agli onoeri della cronaca con la squalifica dalla Federazione Internazionale della tennista russa Maria Sharapova, la quale ha ammesso di averne fatto uso per 10 anni. Nato per le ischemie, il farmaco, favorisce la circolazione del sangue migliorando le capacità di resistenza allo sforzo fisico portando più ossigeno ai tessuti muscolari.
Altro caso altrettanto noto è quello dei giochi olimpici invernali di Sochi, dove dozzine di atleti russi sono stati accusati di fare uso di sostanze proibite, tanto che si parlo di un vero e proprio “doping di Stato”. 

 

Foto in alto @ Wspinanie

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