Pakistan, una cima per la Castagna
VICENZA — Un cinquemila dedicato a Cristina Castagna e uno dedicato alla regione Veneto. Più un seimila salito da un itinerario probabilmente nuovo. Questi i risultati della spedizione vicentina "Chantir Gah 2009", guidata da Tarcisio Bellò e Franco Brunello tra le cime dell’Hindu-Kush. Laggiù, il gruppo si è anche occupato di costruire un acquedotto per il villaggio di Gothulti.
Dopo aver installato tre campi sul versante nordovest, la sera del 6 agosto Mauro Boni, Maurizio Tibaldo, Giovanna Galeazzo e Tarcisio Bellò sono arrivati in cima dell’Haiz Peak di 6105 metri. I quattro sono scesi, in corda doppia, durante la notte rientrando al secondo campo dopo 24 ore consecutive di scalata.
Quattro giorni più tardi Bellò è salito, da solo, su un rilievo di 5.311 metri che chiudeva la valle e ha voluto incidere lassù la scritta “Ciao Cristina” dedicata all’amica Cristina Castagna precipitata tragicamente sul Broad Peak poche settimane prima, lasciando anche un piccolo crocefisso donato dai ceramisti di Nove. "I tratti finali erano molto difficili, con pendenze di 80 gradi e difficoltà V- e TD-" ha detto l’alpinista.
La terza montagna, Cima Veneto, è stata attaccata da due cordate, una di Mauro Boni e Franco Brunello e l’altra di Tarcisio ed Ettore Bellò. Durante l’ascesa, però, una scarica di pietra ha ferito Boni che ha dovuto fare dietrofront con il compagno e con Ettore Bellò mentre Tarcisio racconta di aver proseguito in solitaria, raggiungendo il pendio sommitale.
La spedizione, prima di rientrare in Italia, ha inaugurato l’acquedotto per il villaggio pakistano di Gothulti, un progetto di solidarietà finanziato dal gruppo sciistico Somerset Club di Torino e realizzato con il sostegno della categoria Installatori dell’Associazione Artigiani di Vicenza e dello staff della Mountain Equipe di Bergamo.
L’acquedotto, le cisterne e la graziosa fontana in marmo vicentino che ora sorge al centro del paese sono stati realizzati coinvolgendo una ventina di muratori e volontari locali. Ora, da lì sgorga dell’acqua minerale proveniente da una sorgente individuata dallo stesso Brunello cinque anni fa e che si purifica scorrendo nelle ghiaie sotterranee del paese.
Tutta la spedizione è stata seguita dal cineoperatore torinese Stefano Bandiera, ex canoista azzurro, che produrrà un filmato sul Pakistan settentrionale destinato al Filmfestival di Trento e al programma Alle Falde del Kilimanjaro di Licia Colò, raccontando le bellezze naturali del luogo, le imprese alpinistiche e l’intervento umanitario vicentino, che è destinato a continuare.
"Abbiamo un nuovo progetto, un centro alpinistico dedicato a Cristina Castagna – raccontano i protagonisti -. Vogliamo costruire un edificio pensato per l’accoglienza di turisti, escursionisti e scalatori, allo scopo di valorizzare l’area di Gothulti e portare contemporaneamente significative risorse economiche alla gente locale".