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Aquile, poche nascite sulle Alpi

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TRENTO — La popolazione delle aquile reali delle Alpi quest’anno si è riprodotta meno degli altri anni. La ragione è da ricondurre alla presenza di giovani esemplari, che per quattro anni, fino alla maturità sessuale, vivono un periodo di erratismo. In Italia ad oggi comunque, sarebbero maggiormente presenti sul Lagorai, dove vive il 2 per cento del numero totale.

La disponibilità alimentare non mancava, vista l’abbondanza di vittime dell’inverno gelido, tra camosci, cervi e stambecchi. Eppure, secondo alcune ricerche, questa primavera si è riprodotta solo la metà delle coppie di aquile reali presenti nel territorio dell’Engadina, mentre nelle Alpi meridionali la percentuale arriva solo a un terzo.

Ma nonostante le apparenze, non si tratterebbe di una stranezza, anzi. La ragione sarebbe assolutamente naturale: la popolazione alpina delle aquile reali infatti, vedrebbe un alto numero di esemplari giovani, che fino alla maturità sessuale sono soliti vivere un periodo di erratismo.

Capita quindi che diverse giovani si trovino a stare nello stesso territorio in cui dimorano le coppie, e che queste li aggrediscano. Una condizione di allerta che non consente agli esemplari maturi di covare le uova in serenità e che le porta a riprodursi meno.

Lo scarso successo riproduttivo, secondo gli esperti, sarebbe comunque indice di un’alta densità di aquile in tutto il territorio alpino. Nelle Alpi Svizzere nidificano attualmente 320 coppie di aquile reali e non c’è più spazio sufficiente per l’insediamento di altre coppie. Per questo i giovani esemplari fungerebbero da elemento di controllo naturale delle nascite.

In Italia ad oggi il territorio più densamente popolato è la catena del Lagorai. Lo dice una ricerca avviata dal Lipu con il coinvolgimento del Museo Tridentino di Scienze Naturali, finalizzata alla tutela dell’Aquila reale nel nostro Paese e agli ambienti ideali che possono ospitare il grande rapace.

Gli studiosi hanno censito a giugno 10 coppie solo sul Lagorai, pari al 2 per cento dell’intera popolazione di aquile sul territorio italiano.

Valentina d’Angella

Info courtesy of Cipra.org

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