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Kilian (di nuovo) in vetta all’Everest

Come vi avevamo anticipato, Kilian era partito per un nuovo tentativo per stabilire il record di velocità sulla montagna senza ossigeno supplementare.

Ci aveva provato esattamente una settimana fa, fermando il cronometro sulla vetta dopo 26 ore dalla partenza dal monastero di Rongbuk (5100 metri). Un tempo eccezionale, che nessuno aveva mai fatto, anche perché nessuno era mai partito da quel punto. La prestazione quindi non era in alcun modo valutabile o comparabile con i record o i tentativi precedenti rimanendo perciò a sé stante. A ciò si aggiungeva che Jornet durante la sua corsa era stato male, problemi di stomaco aveva detto, che lo avevano rallentato fino dai 7700 metri.

“Posso fare meglio”, aveva detto appena tornato. Così nella notte di ieri è ripartito per la vetta dell’Everest. Questa volta dal campo base avanzato sempre del versante tibetano, dove aveva iniziato anche Hans Kammerlander nel 1996 e Christian Stangl 10 anni dopo.

La sfida al record precedente era quindi diretta questa volta.

Kilian, da quello che si legge, ha fermato il tempo sulla vetta a 17 ore. Non è record di velocità dunque, dato che i tempi da battere erano le 16h45 di Hans Kammerlander nel 1996 o le 16h42 di Christian Stangl nel 2006.

Nonostante ciò, quella di Jornet è una performance incredibile. Salire in vetta all’Everest senza ossigeno è difficile, farlo in 17 ore è davvero eccezionale, ma se consideriamo anche il fatto che solo sette giorni fa era in cima in 26 ore, l’impresa di Kilian è formidabile, non solo a livello fisico e sportivo, ma anche mentale.

Bravo Kilian.

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