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Lecco, folla per l'estremo saluto a Cassin

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LECCO — Centinaia di persone, in chiesa, sul piazzale, nelle entrate laterali. Tale era la folla assiepata ieri nella chiesa di Maggianico di Lecco, dove tra la commozione generale e il massimo rispetto per la vita e le imprese, si sono svolti i funerali di Riccardo Cassin. Presenti rappresentanti dell’alpinismo italiano provenienti da tutta Italia, le massime cariche della città e gagliardetti a perdita d’occhio. Tra i quali spiccavano, davanti a tutti, quelli dei Ragni e del Cai di Lecco.

Il saluto al grande alpinista lecchese è iniziato alle 11 del mattino di ieri: tutti i maglioni rossi dei Ragni di Lecco riuniti con il presidente Alberto Pirovano presso la casa dei Piani Resinelli, dove la notte del 6 agosto si è spento Cassin. Il Gruppo ha poi accompagnato il suo fondatore alla chiesa di Maggianico di Lecco, dove alle 16 si sono svolti i funerali celebrati da don Adriano Bertocchi insieme i parroci di Ballabio, Abbadia Lariana e San Vito al Tagliamento, paese natale di Cassin.

Una folla di volti noti e meno noti, ma egualmente toccati, ha reso l’estremo omaggio a colui che è stato insieme storia e leggenda dell’alpinismo italiano. C’erano autorità cittadine e i massimi rappresentanti della sezione Cai. C’erano i vertici della Scuola militare alpina di Courmayeur e le Guide di Cortina. C’erano rappresentanti di noti gruppi alpinistici italiani e delle aziende del settore, come  la Grivel.

E c’erano davvero tutte la generazioni di alpinisti. C’erano compagni di cordata di Cassin, come Romano Perego, Luigino Airoldi e Gigi Alippi. C’erano Danilo Valsecchi e Floriano Castelnuovo che lo accompagnarono sul Badile a 78 anni. C’era Alessandrandro Gogna, Mario Merelli, Mariolino Conti, Fabio Valseschini, decine di rappresentanti della XIX Delegazione lariana del Soccorso alpino e dei corpi di polizia. Ma c’erano soprattutto decine e decine di semplici cittadini, per cui Cassin è stato amico, mito e grande esempio.

Tutti raccolti attorno alla bara è di legno chiaro, ricoperta di pino mugo, genziane e stelle alpine. Tutti commossi ad ascoltare le letture dedicate ai grandi della bibbia che hanno scalto montagne, da Mosè a Gesù.

Proprio come Cassin. Come lui in quella foto, al centro della chiesa: in montagna, sorridente, con il suo cane. Una foto che meglio non poteva simboleggiare la completezza di questo personaggio, la cui grandezza è stata determinata dall’amore per la montagna, alla capacità di saperla vivere in tutti i suoi aspetti.

Sara Sottocornola

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