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Everest, muore nel trekking al base

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KATHMANDU, Nepal — Vedi l’Everest e poi muori. Si è tristemente avverata, questa celebre frase, per il chirurgo americano Greg Mathew. L’uomo, 61 anni, ha voluto arrivare al campo base nonostante evidenti sintomi di mal di montagna e purtroppo le sue condizioni si sono aggravate a tal punto che non è stato più possibile salvarlo.

Voleva vedere l’Everest e il campo base con i propri occhi: era il sogno di una vita. Perciò Mathew aveva organizzato il trekking in Tibet insieme alla moglie, con la quale aveva affrontato molti viaggi intorno al mondo e con cui l’anno scorso aveva salito il Kilimajaro.

Partiti a fine maggio, i due hanno visitato molte zone del Tibet e fatto un trekking al Kailash prima di arrivare al campo base dell’Everest. Qui, però Mathew ha iniziato ad avvertire i sintomi del mal di montagna, di cui aveva già sofferto al Kilimanjaro. Preoccupati, i compagni di viaggio gli hanno consigliato di scendere immediatamente, ma lui, secondo quanto riferito dalla stampa, si è rifiutato di farlo.

Il giorno dopo, la situazione è precipitata. Il chirurgo si è sentito male e, nonostante la tremenda corsa in jeep di 10 ore fino all’ospedale, è deceduto per edema cerebrale e polmonare.

"Sono ancora scioccata dall’accaduto – ha detto la moglie che dopo aver sbrigato le pratiche in Tibet è ritornata negli Usa -. Ma mi conforta il ricordo di come sorrideva Greg nei giorni passati all’Everest. Mi sono resa conto che stava facendo esattamente quello che voleva".

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