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85: Buon compleanno Kurt!

Kurt mi è padre, fratello, zio, maestro, amico. È la persona di livello alpinistico superiore (si può dire?) con la quale dal 1980 sono stato maggiormente in relazione, alla quale ho rubato il senso dell’amore per le montagne e della passione per l’alpinismo.

Kurt è la meringa del Gran Zebrù, è il Broad Peak e il Dhaulagiri saliti per primo in assoluto, è il Chogolisa quando perse l’amico e maestro Herman Buhl, è il Makalu, l’Everest, il Gasherbrum II.

Kurt è il K2, da Nord e da Sud, montagna simbolica che gli si è conficcata nel cuore e nella mente.

Kurt è centinaia di salite sulle Alpi, nelle Ande, è alpinismo, esplorazione, viaggi.

Kurt è cinema di montagna: da solo e con la Julie Tullis ha realizzato decine di film per le principali televisioni del mondo.

Kurt è letteratura, non solo racconto d’avventura. Basta ricordare due capolavori: Tra Zero e Ottomila e Il Nodo Infinito. La sua capacità di scrivere e di appassionare i lettori è rara tra gli alpinisti; decine i libri scritti e tradotti in tante lingue dal tedesco, con il supporto di Tona Sironi.

Kurt è migliaia di serate passate ad intrattenere centinaia di miglia di appassionati, con la pazienza didascalica e con la sua verve autoironica, oltre al suo accento austriaco che lo rende simpatico.

Kurt è amore per la natura, che difende con forza.

Kurt è austriaco, italiano, tedesco, inglese, mondiale.

Kurt è premi, onorificenze, riconoscimenti, eppure…

Kurt Diemberger è un uomo ricco dell’umiltà dei grandi, generoso e leale.

Troppo? No!

Grazie Kurt, buon compleanno.

 

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