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Highlight tecnici da ISPO – capitolo 1

Passando fra gli stand ISPO si respirava la voglia di offrire soluzioni alternative allo sci in pista anche per rispondere ad una stagione invernale perlomeno strana se non difficile.

Ho sentito dire da qualcuno che una delle cose positive di questa stagione invernale è stata che chi sciava sulle strisce bianche dava spettacolo a chi invece passeggiava sui fianchi verdi anche spingendo carrozzine cross: direi che siamo trovando oro anche dove non luccica.

Una cosa che è emersa evidente è la crisi dello snowboard che, mentre negli scorsi anni rappresentava la parte più vivace, allegra e affollata della fiera, quest’anno era in un clima di desolazione che ha poi portato a chiudere gli stand con un giorno di anticipo.

Le aziende stanno cercando di individuare qualche idea per una proposta di attività in qualche modo complementari e/o alternative allo sci in pista.

 

DYNAFIT

Dynafit

Iniziamo da DYNAFIT che al centro dello stand ha dedicato uno spazio di rilievo a SPEEDFIT: una collezione dedicata all’allenamento e in generale alla pratica dello sci in salita in pista (lo chiamerei “SKI UP”).

DYNAFIT ha individuato con questa collezione uno dei nuovi trend dello scialpinismo, ma non possiamo assolutamente definirlo così: di scialpinismo non c’è proprio nulla, specialmente di alpinismo. L’allenamento, ma più in generale la pratica dello “SKI UP” in pista è sempre più diffuso soprattutto tra chi è alla ricerca di una seduta di fitness a contatto con la natura (lo scialpinismo offre una sensazione di libertà che le sole ore di allenamento in palestra non possono garantire) e chi affronta l’uscita in pista come un momento di socialità. Alla luce di questa crescente passione, sono sempre di più i comprensori che riservano dei percorsi dedicati a questa attività, soprattutto la sera dopo la chiusura degli impianti, e i rifugi in vetta si organizzano per accogliere i vari gruppi di amici nel migliore dei modi: serate gastronomiche, animazione musicale o incontri dedicati alla montagna.

Dynafit

Lo “SKI UP” in pista è inoltre una modalità perfetta per permettere ai principianti un primo approccio alla disciplina e per imparare la tecnica senza il “problema” di ARTVA, pala e sonda, ma è anche un’attività molto praticata dagli scialpinisti più esperti, in stagioni povere di neve.

La cosa che mi ha colpito di più, oltre all’abbigliamento dedicato con molto fluo per essere visibili di notte, sono stati gli sci proposti per questa attività:

  • sci non estremi in leggerezza (attorno ai 1100 gr donna e 1200 g uomo);
  • sciancrature che consentono una sciata divertente anche nelle discese su pista;
  • (114/83/102 raggio 18.5)
  • accorgimenti per rendere facile la sciata, come la coda arrotondata che perdona il fine curva;
  • forse non bellissima la grafica (parere personalissimo);
  • sbagliate le foto in azione per promuovere questo prodotto (location troppo scialpinistica che richiede assolutamente ARTVA pala sonda), mentre corretto il video promo.

Un’idea sicuramente molto interessante anche considerando che in quasi tutti i comprensori da quest’inverno è stato organizzato un calendario settimanale con ogni sera una stazione dedicata a questa attività, con un numero di adesioni sempre crescente, con un maggior interesse rispetto alle competizioni notturne che stanno diventando troppo da specialisti dove con partenza in linea e classifiche si fa uno sport.

Valutazione: bravi per aver lanciato un messaggio che risponde a una nuova esigenza emergente

SALEWA

Passando a SALEWA troviamo riproposto lo stesso concetto, ma trasportato all’escursionismo che va esteso alle stagioni autunnali e invernali, quindi un sostegno alla proposta di attività alternative a quelle classiche, lo sci in primis.

L’idea viene proposta come SPEED HIKING che si pone fra il classico escursionismo e il trail running (che richiede capacità atletiche e allenamento non alla portata di tutti).

In altri termini viene proposta una collezione di articoli per un escursionismo veloce, un fitness all’aria aperta che può essere praticato con particolare interesse nel periodo autunnale prima della stagione invernale e sciistica. Lo Speed Hiking autunnale, prima che cada la prima neve, è una questione di velocità su terreni ripidi, bagnati, fangosi e rocciosi. Per questo agilità e controllo sono essenziali.

Vengono presentati tre prodotti che aderiscono a questa proposta:

  • una giacca traspirante e termica
  • una scarpa studiata ad hoc
  • uno zaino
Salewa

La Puez half zip Jacket risponde all’esigenza degli escursionisti che prolungano la stagione al periodo autunnale e invernale: l’obiettivo è di realizzare una giacca sufficientemente traspirante durante la attività, ma che poi conserva il calore una volta fermi e porta all’esterno l’umidità del sudore.

Il suo design funzionale utilizza una nuova tecnologia esclusiva di SALEWA: l’imbottitura. Si tratta di un nuovo materiale ibrido con lana di pecora (naturalmente delle montagne del Tirolo) combinata con un materiale sintetico che riflette il calore radiante del corpo mantenendo chi lo indossa più al caldo e più a lungo. La Puez Half Zip Jacket è ricca di dettagli funzionali come il tessuto esterno in nylon elasticizzato, robusto, resistente al vento e idrorepellente, e la profonda mezza zip anteriore a doppio cursore, con patta antivento, che consente di ventilare il torace in maniera ottimale.

La scarpa Ultra Flex Mid GTX mi è piaciuta molto a prima vista: è stata progettata per offrire agilità e consentire movimenti veloci, il supporto per la caviglia e la protezione dagli agenti atmosferici caratteristici di una scarpa da escursione, con l’agilità, la leggerezza e il grip di una scarpa da trail running. La scarpa è equipaggiata con una suola MICHELIN che presenta un design nuovo per fornire un’eccellente stabilità, trazione durante le diagonali e adattabilità e velocità anche su terreni duri. Il design comprende anche una scanalatura longitudinale, che permette alla suola di flettersi adattandosi al terreno per un migliore appoggio a terra. Inoltre, la mescola MICHELIN anche al tatto da l’idea di resistenza all’abrasione e particolare aderenza. Molto bella!

Salewa

Lo zaino ha due aspetti che mi sono particolarmente piaciuti : innanzitutto gli spallacci formati da due strisce separate per ridurre al minimo la sudorazione sulle spalle, ma consente un’ ottima stabilità; il secondo il nuovo sistema di compressione che integrandosi all’interno dello zaino elimina tutte le fettucce esterne e rende lo zaino più pulito ed essenziale differenziandolo sostanzialmente dagli zaini da trail running fatti stile gilet, tutti pieni di tasche esterne, ma conservando la massima libertà delle braccia nel movimento di camminata veloce.

Valutazione: buona per il lancio di un’idea importante (il trail running non è per tutti!) in particolare per lo zaino e la scarpa, la suola Michelin rappresenta un interessante new entry (errore limitare la campagna per un prodotto ad uso Dolomitico, mentre va esteso ovunque)

CLIMBING TECNOLOGY

Climbing Tecnology

Cambiando completamente settore e passando all’attrezzo da alpinismo, ho trovato delle novità allo stand CLIMBING TECNOLOGY (CT per tutti), che ormai da diversi anni è diventata una azienda di riferimento sul panorama del materiale tecnico da alpinismo, non solo sul mercato italiano.

Le novità sono: un nuovo rampone e una nuova serie di piccozze tecniche da ghiaccio ripido che mancavano nella collezione precedente e vanno a completare il settore piccozze di CT. La “modularità” è la parola sulla quale l’azienda punta e che caratterizza tutti i prodotti. Il nome fa immediatamente capire il terreno privilegiato di utilizzo: North Coluoir.

La leggerezza, il bilanciamento e la possibilità di modularne le configurazioni la rendono un attrezzo per terreni diversi dalla cascata alle pareti ripide, con la possibilità di montare paletta e martello.

Pesi: appena sopra i 500 grammi, quindi un buon compromesso leggerezza tecnicità

Climbing Tecnology

Alle piccozze si affianca il rampone Hyper Spike, rampone tecnico a 13 punte, modulare con punte anteriori intercambiabili, per adattarsi ad ogni tipo di pendio. Hyper Spike è provvisto di monopunta, ma la novità interessante è l’aggiunta di una punta laterale che facilità l’utilizzo su pendii di neve e ghiaccio evitando eccessive torsioni della caviglia e dei piedi a piatto, consentendo un uso sullo spigolo. Le molteplici opportunità di configurazione con gli accessori dedicati, permettono a questo rampone di adattarsi allo stile di salita dei climber più esigenti migliorando sensibilmente la precisione in aggancio su piccole asperità, siano queste di ghiaccio o di roccia.

L’assetto ideale può essere scelto tra le seguenti configurazioni:

  • Monopunta con punta accessoria piatta EAGLE (a) per conferire al rampone maggiore portanza sulle ripide pareti di misto a prevalenza nevosa.
  • Monopunta con singola punta HOOK (b), che è da preferirsi sulle cascate di ghiaccio.
  • Bipunta con doppia punta HOOK (c), per avere una maggiore superficie di appoggio sulle cascate di ghiaccio di difficoltà classica e per un utilizzo sulle grandi pareti a prevalenza di neve e ghiaccio.

Peso: inferiore a 1 kg

Valutazione: completamento necessario dei prodotti da ghiaccio di CT, da verificare i report sul terreno del rampone per valutare il funzionamento della tredicesima punta

TRANGO

Trango

Ancora nel settore alpinismo volevo sottolineare, anche se non è proprio una novità di quest’anno, la nuova versione dell’assicuratore Cinch, che è stato modificato e ha preso il nome VERGO. Perché mi soffermo su questo prodotto? Perché lo ritengo molto funzionale e facile da usare, l’unica vera alternative valida del GRIGRI.

Sostanzialmente è nato studiando l’ergonomia di come un climber assicura.

Il nuovo Vergo perciò nasce per avere le caratteristiche conosciute e riconosciute del Cinch (mostruosa velocità del dare corda, semplicità, leggerezza). Come vengono messe le dita, gli errori frequenti, le posture, sono tutte state analizzate, e partendo da queste analisi è stato sviluppato il prodotto. Il Vergo nasce per “fermare una caduta e non per bloccare una corda”, cosi dice almeno Trango.

Trango

Ci si accorge che l’approccio progettuale è diverso dagli altri freni (come in precedenza per il Cinch), in quanto il Vergo ha la leva di sblocco che non agisce sulla camma come tutti gli freni, ma sul corpo dell’attrezzo con dei demoltiplicati (perni/leveraggi) che gli donano una sensibilità in calata unica.  La leva ergonomica maggiorata rispetto al Cinch migliora la sensibilità in calata e rende possibile una discesa più dolce e meno scattosa.

La durata è stata altresì migliorata

Peso: 195 grammi, poco più del GRIGRI, ed è dato per corde da 8.9 a 10.7

Valutazione: Interessante! da provare.

A presto il capitolo 2! Non mancate!

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