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Sto male per questi ragazzi

Quando succede un incidente in montagna iniziano a parlare i cosiddetti esperti, molti dei quali non sanno cosa sia una cascata di ghiaccio o il distacco di una slavina, bisogna aver pazienza!

Ma quando questi sapientoni sono anche dei reali frequentatori delle montagne e conoscono il piacere di una bella salita di ghiaccio e di una sciata in neve fresca, ci rimango male. Sì, perché sappiamo che fare queste cose comporta dei rischi e questi rischi li corriamo anche noi tutti i giorni, gli stessi rischi, e continuiamo a correrli perché pieni di entusiasmo e passione per quello che facciamo. È veramente troppo facile fare i sapientoni del giorno dopo!

Voglio solo dire poche cose: la prima è che ieri ero partito guardando le previsioni e mi sono ritrovato inaspettatamente a spogliarmi per il caldo esagerato assolutamente superiore a quello previsto. 
Stiamo vivendo in una stagione alterata da un clima irriconoscibile che mette in crisi tutte le nostre certezze ed esperienze: in Pakistan da dicembre sono morte sotto le valanghe oltre 200 persone in villaggi che non erano mai stati a rischio.

Il freddo è iniziato solo dopo il 10 gennaio e di colpo le temperature sono crollate ed il ghiaccio si è formato rapidamente; con la neve che non arrivava sulle Alpi e con l’opportunità di scalare piuttosto che sciare: che fare?
Poi improvvisamente queste escursioni termiche di oltre 15 gradi, con le previsioni nei prossimi giorni di un nuovo sensibile calo delle temperature.

Non ci capisco più niente e sto male dentro per questi ragazzi.

Quante volte mi è capitato di vedere l’acqua scorrere sotto il ghiaccio, quante volte mi è capitato di piantare la piccozza e veder uscire uno spruzzo d’acqua, quante volte mi è capitato di trovare una crepa orizzontale che taglia la colata ghiacciata, tante…

Quanti amici hanno visto la cascata crollare, alcuni fortunati, altri no.

Infine, una raccomandazione: non fidarsi di quello che si dice sui social, spesso le condizioni non sono ottimali, ma si mette comunque enfasi ed entusiasmo nel descrivere la propria salita, invece di far capire che si dovrebbe evitare. 

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