Alpinismo

Alp Speed, tutto pronto. Col permesso della neve

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BORMIO, Sondrio – E’ questione di giorni ormai. Franz Nicolini e Michele Compagnoni, i due alpinisti italiani che scaleranno tutti i quattromila delle Alpi nel giro di 80 giorni, aspettano solo il lasciapassare di sua maestà il Monte Bianco, le cui condizioni sono ancora instabili. 

 
“Il Monte Bianco è ancora impraticabile – spiega Michele Compagnoni, uno dei due protagonisti della spedizione. – Nelle ultime settimane di inverno è caduta troppa neve e la salita è ancora molto pericolosa. Stiamo aspettando il via libera delle guide alpine del posto per poter partire in sicurezza ed evitare di dover interrompere la spedizione pochi giorni dopo il suo inizio”.
 
Alp Speed 2006 è un viaggio contro il tempo, che porterà i due alpinisti sulle 82 cime oltre i quattromila metri della catena alpina. Il Bianco è il monte più alto del gruppo, con i suoi 4.810 metri. Ma il suo massiccio comprende ben 28 cime oltre i quattromila metri.
 
Il programma prevede l’approdo al massiccio del Monte Bianco dopo circa dieci giorni dalla partenza, durante i quali Compagnoni e Nicolini dovrebbero scalare le due cime più alte del Massiccio Des Ecrins e il Gran Paradiso.
 
I ramponi di Michele Compagnoni, 34 anni, di Sondrio, e Franz Nicolini, 45 anni, del Trentino, ormai fremono. La partenza della spedizione era prevista per l’inizio di marzo. E il forzato rinvio dovuto alle condizioni nivo-meteorologiche li ha resi davvero impazienti di partire. 
 
Anche se c’è da dire che non tutto il male viene per nuocere. La dilazione della spedizione ha permesso a Compagnoni di risolvere in modo definitivo una lieve noia al ginocchio che lo infastidiva da qualche mese.
 
“Ora sono in forma perfetta – dichiara l’alpinista valtellinese, che nel 2004 ha scalato il K2 senza ossigeno – e non vedo l’ora di partire. Lo zaino è pronto da un pezzo!”
 
La spedizione, che si ispira al progetto che Patrick Berhault stava cercando di compiere quando scomparve nel 2004, non potrebbe partire con premesse migliori.
 
 
Sara Sottocornola

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