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Chamonix vuole il Monte Bianco nel Patrimonio dell’UNESCO

La famosa cittadina alpina è la terza località naturalistica più visitata al mondo e la questione è sempre stata discussa per anni tra Italia, Francia e Svizzera. Ora, la giunta comunale di Chamonix ha votato all’unanimità per iniziare la procedura di richiesta all’UNESCO per classificare come patrimonio dell’umanità il massiccio del Monte Bianco.

La Francia al momento può annoverare 3 siti naturalistici, 38 località culturali e 1 di misto interesse nella lista del patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Se la procedura venisse accettata, il Monte Bianco andrebbe ad aggiungersi ad altre cime, che già fanno parte del Patrimonio dell’UNESCO, come le Dolomiti e le Alpi svizzere.

Alla domanda di come siano riusciti a raggiungere una tale votazione nel consiglio comunale di Chamonix risponde Barbara Ehringhaus, Presidente dell’associazione ProMont Blanc: “Siamo molto contenti. Da quasi 20 anni stiamo lavorando per far sì che il Monte Bianco venga inserito tra i siti Patrimonio dell’UNESCO. Lo Stato lo ha inserito nella lista delle possibile proposte dal 2000, ma era necessario l’impegno delle autorità e degli amministratori locali perché il procedimento potesse proseguire. Ora questo impegno è stato raggiunto”. Sul perché sia stato necessario così tanto tempo Barbara dice: “Alcuni amministratori temono quello che potrebbe comportare l’inserimento del monte nella lista dell’UNESCO, in riferimento alle possibili limitazioni nel settore turistico o in quello delle infrastrutture”.

Resta da decidere se nominare solo una parte o l’intero massiccio del Monte Bianco per l’inserimento nella lista. Secondo la Presidente, comunque, se il  massiccio del Monte Bianco venisse inserito totalmente nel Patrimonio dell’UNESCO, non cambierebbe molto per le comunità locali che lottano per limitare l’inquinamento dell’aria. Tra le cose che cambieranno invece, sempre secondo Barbara, sarà il migliore livello di protezione per l’ambiente: infatti solo alcune aree del massiccio sono ora protette e per l’approvazione sarebbe necessario estendere se non altro una particolare cautela a tutta la zona. Ciò implica dunque un’assunzione di responsabilità da parte degli amministratori locali nell’impegnarsi a proteggere l’ambiente del massiccio. Inoltre, fa notare Barbara, l’inserimento significherebbe una gestione internazionale del sito, cosa per cui Espace Mont Blanc sta già lavorando fin dal proporre una doppia classificazione italo-francese del massiccio da parte dell’UNESCO.

Ora non resta che produrre il dossier scientifico: operazione che però richiederà tempo, almeno 3 anni secondo il Presidente Barbarba Ehringhaus.

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