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Latina: l'Italia si stringe agli Alpini

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LATINA, Roma — "Il calore di quest’Adunata dimostra che gli alpini appartengono a tutta l’Italia, non solo alle montagne". Con queste parole il presidente della Camera Gianfranco Fini ha aperto l’82a adunata nazionale degli Alpini che nei giorni scorsi ha animato le vie di Latina, nel cuore del Lazio. Oltre 350mila gli alpini presenti, e sempre più vivo il sentimento d’orgoglio, allegria e fierezza di chi indossa la penna nera. Tanto che il ministro della difesa Ignazio La Russa ha annunciato, proprio a Latina, di voler introdurre una "mini-naja" volontaria per tutti i giovani che vorranno passare un mese nel corpo degli Alpini.

"Dai ghiacciai alle paludi, con tenacia a difesa del dovere". Questo il motto che ha aperto la sfilata di Latina, in memoria dell’impegno delle penne nere nelle bonifiche dell’Agropontino. Un legame nato nel periodo fascista, il cui seme è rifiorito nei giorni scorsi con una forza e un sentimento quasi inaspettati per chi è abituato a pensare agli Alpini associandoli solo alle montagne.

La verità è che le penne nere sono nel cuore di tutti gli italiani e sono capaci di risvegliare, ogni anno e in ogni luogo, un sentimento d’amor patrio che ai giorni nostri sembra spesso perduto. Lo risvegliano con una festa infinita di bandiere e fanfare, capace di trasformarsi in un solenne corteo, denso di storia, senza perdere il potere di coinvolgere chiunque si trovi nelle vicinanze.

"I valori di questi uomini – ha detto Fini in apertura dell’Adunata – sono una necessità della società italiana e lo dimostra l’affetto della gente. È significativo che Latina, non una città di montagna, abbia accolto in modo così caloroso gli alpini: ciò dimostra che essi appartengono a tutta l’Italia, non solo alle montagne".

I valori incarnati delle penne nere, che oggi rappresentano molto più di un corpo d’armata, e il calore che le circondano, hanno indotto il governo a riproporre ai giovani un’esperienza militare volontaria al suo interno. "Presto presenterò un progetto – ha detto il ministro della difesa Ignazio La Russa a Latina – che prevede uno stage atletico-militare di un mese per i ragazzi che vogliono passare un mese tra gli alpini. Si tratta di un piccolo servizio di leva volontario, così che i giovani possano poi fregiarsi del titolo di alpini e non far finire, dopo la sospensione del servizio di leva, la grande catena umana che da generazioni arricchisce le Penne Nere".

Parole di stima per gli Alpini sono arrivate anche dal Presidente Giorgio Napolitano, che nel suo messaggio ha parlato dell’Ana come "autentico esempio di efficienza e di solidarietà, valori prodotti dai legami forti ed indissolubili nati tra coloro che servono con onore la Patria in un ambiente affascinante e arduo quale quello montano. I “veci”, che recentemente abbiamo ammirato per l’abnegazione ed il coraggio con cui sono intervenuti per fornire soccorso e sostegno alle genti d’Abruzzo, costituiscono esempio e guida per tutti gli uomini e le donne della specialità che servono l’Italia nelle missioni internazionali per la stabilità e la pace”.

Il corteo, momento più atteso dell’Adunata, è stato aperto come sempre dalla preziosa Bandiera di guerra, portata quest’anno dal secondo reggimento di Cuneo, e seguita dagli ufficiali e sottufficiali delle Truppe alpine. In tribuna, oltre a Fini e La Russa, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale Fabrizio Castagnetti e il neo comandante delle Truppe alpine generale Alberto Primicerj.

La sfilata è durata in totale quasi 10 ore e ha visto il passaggio di ottantamila alpini suddivisi in 34 sezioni estere, 81 italiane e 8 gruppi autonomi. Nella sezione di Asiago ha sfilato il plurimedagliato Cristiano Dal Pozzo, 102 anni, reduce della guerra in Abissinia: l’alpino più anziano dell’adunata ha riscosso una lunga standing ovation di tutto il pubblico presenze.

Particolarmente sentito il passaggio della sezione dell’Aquila, attorno alla quale si sono stretti tutti gli alpini presenti con lanci di fiori e lunghi applausi. Con la sezione abruzzese, il cui passaggio è durato oltre venti minuti, ha voluto sfilare anche Corrado Perona, presidente dell’Ana, in segno di vicinanza e solidarietà alle genti colpite dal terremoto e a tutti gli alpini impegnati nelle operazioni in loro sostegno.

Ultime a sfilare, l’ospitante sezione di Latina e quella di Bergamo, che ha dato l’arrivederci nella cittadina orobica nel 2010 poco prima dell’ammainabandiera in piazza della Libertà.
 
Guarda le immagini dell’adunata


Sara Sottocornola

Foto courtesy www.ana.it

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