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Stasera si inaugura l’11esima edizione dell’Orobie Film Festival

L’undicesima edizione dell’Orobie Film Festival prende il via oggi con la serata inaugurale all’insegna della musica del Coro ICAT di Treviglio, diretto dal Maestro Gian Luca Sanna, che per l’occasione intonerà “Il Signore delle cime”.

Durante la serata verrà anche proiettato il primo dei quattro filmati dedicati ad alcuni momenti dell’intensa vita alpinistica di Riccardo Cassin. Attraverso il materiale fotografico raccolto durante le varie ripetizioni, compresa quella compiuta dallo stesso Cassin 78enne per il 50esimo anniversario della salita, questa sera verrà raccontata la prima ascensione alla Parete Nord Est del Pizzo Badile. Saranno presenti in sala il figlio Guido, la nipote Marta e Daniele Radaelli.

Si entrerà infine nel cuore della competizione con la proiezione di cinque dei film in concorso. Appuntamento è stasera, 17 gennaio 2017, ore 21.00 all’Auditorium Piazza della Libertà, Bergamo. Ingresso libero. 

Per la sezione Paesaggi di’Italia:

Alta via delle leggende, di Umberto Guerra 
(2016, Italia, 2’, l. italiana, Produzione Kukama.me)

L’autore percorre da solo l’Alta Via delle Leggende, un cammino d’alta quota nel cuore delle Dolomiti. Racconta ciò che vede e ciò che immagina di vedere.
L’Alta Via delle Leggende attraversa alcuni dei più imponenti massicci montuosi dolomitici, tra cui il Gruppo del Sella, la Marmolada e le Pale di San Martino.

La centralinista del Vajont,di Luca Coralli(2016, Italia, 8’, l. italiana Produzione Miller Pictures)

Ci sono vittime che non si trovano negli elenchi, nelle iscrizioni, nelle commemorazioni: persone condannate a rivivere ogni giorno il dolore di quei quattro minuti in cui, nella valle del Vajont, il mondo è crollato. Questa è la storia di chi è sopravvissuto alla tragedia, ma non al doloroso trascorrere del tempo.

Per la sezione Orobie e montagne di Lombardia:

Escape from realitydi Yuri Palma(2016, Italia, 5’, l. italiana Produzione Ragni di Lecco)

La pianura affollata, la settimana lavorativa, le montagne viste di sfuggita dalle finestre e sempre troppo lontane.
L’appassionato di montagna aspetta con trepidazione il fine settimana per assaporare la gioia e la libertà che una salita invernale sulle nostre Alpi concede in maniera impareggiabile.

Per la sezione terre alte dal mondo:

Between heaven and ice, di Federico Modica 
(2016, Groenlandia, 43’, l. italiana Produzione Nunatak Film)

Un fotografo professionista, seguito da altri quattro collaboratori, ha ideato una spedizione in Groenlandia per attraversare sospesi su una highline degli iceberg. Video e foto documentano i movimenti dei due atleti, la scalata degli iceberg, la precisione con cui fissano la highline e l’equilibrio e la concentrazione che servono per attraversarla.

K2 and the invisible footmen di Iara Lee(2015, Pakistan-Usa-Brasile, 54’, l. Balti-Urdu-Inglese-Portoghese con sott. in Italiano Produzione Caipirinha)

Situata tra il Pakistan e la Cina, il K2 è la seconda montagna più alta del mondo. Chiamata la montagna selvaggia, il K2 non è protetto nell’atmosfera ed espone regolarmente alpinisti e portatori a condizioni di vita estreme.
Nel film la regista focalizza l’attenzione proprio sui portatori indigeni, eroi dell’alpinismo.

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Un commento

  1. Bello quello sul Vajont, spettacolare oltre misura quello di Federico, piccolo capolavoro escape from reality a cui avrebbe dato un tocco speciale uno speaker (ma leggo che il regista aveva 15 anni quando lo ha fatto chapeau), noiosetti gli altri due che soffrono del mal di cinema di montagna. Serata che complessivamente valeva il viaggio

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