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Il Soccorso Alpino a pagamento anche in Abruzzo, ora è legge

Il Soccorso Alpino diviene a pagamento anche in Abruzzo grazie ad una legge regionale che ha istituito la REASTA, la Rete Escursionistica Alpinistica Speleologica Torrentistica Abruzzo, e nuove norme per il soccorso in ambiente montano.

Il progetto è stato promosso dai consiglieri Pierpaolo Pietrucci e Luciano Monticelli, sostenuti dal maestro di sci Paolo De Luca, e da numerosi tavoli di concertazione a cui hanno partecipato i professionisti della montagna, tra cui le Guide Alpine, i maestri di sci ed i soccorritori.

“L’imperizia degli escursionisti, abbigliamento e attrezzatura non adeguata, sottovalutazione del rischio – ha dichiarato Luciano Monticelli –  sono tutti elementi che nella nuova legge sono indicati come caratteristiche per far pagare l’intervento a chi si avventura senza la cognizione di quello che sta facendo”.

Una norma approvata dal Consiglio Regionale proprio qualche giorno dopo il soccorso ad opera del CNSAS di tre escursionisti in pantaloncini e scarpe da ginnastica sul versante nord del Gran Sasso.

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4 Commenti

  1. Cioè!!il pagamento del soccorso dipende dall’abbigliamento dello sventurato?…per capire!!!dall’articolo si deduce questo…

  2. Buonasera cosi’ un povero cristo che decide di fare una passeggiata magari anche disoccupato per sfiga scivola e batte la testa si rompe un braccio, piuttosto che pagare il soccorso alpino resta li ad agonizzare nella speranza di trovare un coglione come il sottoscritto che ha aiutato una persona in montagna caricandoselo sulle spalle perchè non ci si puo’ permettere il soccorso’? Ma fatemi il piacere. Ma stiamo scivolando sempre piu’ in basso.

  3. Ciao
    Se non sbaglio il soccorso è a pagamento oppure no a seconda del fatto che l’intervento sia appropriato oppure no, e la valutazione dell’appropriatezza sia in carico all’equipaggio.
    Dal mio punto di vista è giusto far pagare per interventi impropri, e ci mancherebbe anche, ma è sbagliatissimo lasciare in carico all’equipaggio dell’elicottero la valutazione.
    Innanzitutto occorre capire che tipo di formazione specifica a questo tipo di valutazione hanno i membri dell’equipaggio.
    La valutazione dell’abbigliamento e dell’attrezzatura può essere forse (e sottolineo forse) univoca solo per chi fa montagna “spinta”, nel senso che se ad esempio per n motivi richiedo l’intervento dell’elicottero su un ghiacciaio e, ipotesi, non avevo indosso ramponi, imbrago e piccozza, va da sé che è giusto che pago.
    Ma se scivolo lungo un sentiero “normale” e invece degli scarponi con suola in vibram e blablabla avevo un paio di nike? Chi può determinare se erano “appropriate” oppure no? E sulla base di che cosa?
    Inoltre, fatta salva la buona fede di tutti, visto che ci sono in ballo qualche migliaio di euro, mi viene da pensare che qualche magagna “all’italiana” potrebbe anche saltar fuori…..
    Lancio un appello alla Redazione per aiutarci a fare chiarezza in merito!
    Infine, mi permetto di aggiungere: complimenti sig Inghes, Lei ha fatto un gesto nobile ad aiutare uno sconosciuto!! Altro che c——e o altro: complimenti davvero!

    Tanti saluti e Buone Feste a tutti!!

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