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Muore un escursionista nel torinese, è il settimo in meno di 10 giorni

TORINO – È stato ritrovato questa notte in Valchiusella ai piedi della Punta Verzel, Comune di Castelnuovo Nigra (TO), il corpo di S.F. (68 anni), un escursionista residente a San Giorgio Canavese di cui era stato denunciato il mancato rientro ieri sera.

Una squadra composta da 24 tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese della XII Delegazione Canavesana è partita in serata alla sua ricerca con l’aiuto di alcune unità cinofile per la ricerca in superficie. Le operazioni sono state facilitate dal fatto che l’escursionista utilizzava regolarmente un’applicazione GPS per tracciare gli spostamenti. Grazie alle credenziali per accedere al profilo dell’uomo fornite dalla moglie è stato possibile scaricare la traccia del percorso che aveva compiuto fino al momento dell’incidente e riportare le coordinate sulla cartografia digitale per avvicinarsi al luogo in cui si trovava. Purtroppo il suo corpo è stato individuato privo di vita alle ore 4.15 di notte. Era precipitato scivolando su un pendio innevato per circa 200 m dalla cima della Punta Verzel (2405 m). Intorno alle ore 8 di questa mattina l’elicottero del 118 decollato da Borgo Sesia ha prelevato la salma consegnandola ai Carabinieri per le operazioni di riconoscimento.

Quest’ultimo incidente è il settimo mortale nel torinese in meno di 10 giorni. Numeri allarmanti, che però, secondo Luca Giaj Arcota, presidente del soccorso alpino e speleologico piemontese, sentito da Repubblica, sono stabili rispetto al passato, in considerazione anche del maggiore afflusso sulle montagne dato dalle belle giornate durante il ponte dell’Immacolata. L’invito rimane quello di prestare la massima attenzione, poiché “sopra i 1700 metri si è creato un deposito di neve bagnata a causa delle alte temperature e del vento di scirocco. Così umida si è solidificata e in molte zone è diventata durissima e ghiacciata”.

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Un commento

  1. Condizioni ingannevoli con sentieri puliti fino a una certa quota e poi ghiaccio e neve dura e gelata. Saper rinunciare o fare gite a bassa quota non è una sconfitta. La montagna è sempre li.

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