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Cambiamenti climatici: al via un nuovo studio sullo scioglimento dei ghiacciai alpini

A causa del riscaldamento globale, negli ultimi anni si sta assistendo alla riduzione areale e volumetrica dei ghiacciai e all’aumento delle porzioni di roccia emergenti dalla loro superficie. In breve, i ghiacciai “bianchi” – o “debris free” – stanno evolvendo in ghiacciai neri – o “debris covered” – ovvero ghiacciai ricoperti da detriti rocciosi.

Una delle linee di ricerca principali del MUSE – Museo delle Scienze di Trento è proprio quella di approfondire gli effetti prodotti dai cambiamenti climatici sull’arco alpino italiano. A riguardo è in programma per l’estate del 2017 lo studio del ghiacciaio nero dolomitico del Sorapìs (BL): un piccolo ghiacciaio esteso per circa 19 ettari di superficie situato sul versante nord dell’omonimo gruppo montuoso, raggiungibile dal Passo Tre Croci.

Tale progetto sarà condotto dai ricercatori del MUSE, Christian Casarotto e Mauro Gobbi, in collaborazione con Marco Caccianiga dell’Università degli Studi di Milano e sostenuta attivamente dall’azienda trentina Calze GM.

Molteplici gli obiettivi stabiliti: dal punto di vista glaciologico si proverà a determinare il movimento tramite strumentazione GPS, il tasso di fusione e lo spessore del detrito del ghiacciaio; dal punto di vista biologico, i ricercatori studieranno ed effettueranno un censimento delle comunità di insetti e piante che vivono sulla superficie del ghiacciaio e sulle morene che lo circondano, per comprenderne la biodiversità, gli adattamenti e il rischio di estinzione che comporterebbe anche mutamenti nella alimentazione degli uccelli migratori.

Al termine, effettuati i rilevamenti, seguirà la parte di elaborazione dei dati che verrà svolta presso i laboratori di ricerca del MUSE.

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