
Obiettivo della ricerca è stato trovare la correlazione tra l’ipossia, cioè la carenza o privazione di ossigeno, e le patologie cardiopolmonari, per poi sviluppare trattamenti e terapie più efficaci per quest’ultime. Con l’aumento di altitudine, i ricercatori hanno sperimentato la naturale disfunzione cardiaca e polmonare indotta dall’ipossia, che assomiglia molto agli effetti di alcune patologie come l’infarto, la bronco pneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) o l’apnea notturna.
“È ancora troppo presto per entrare nel dettaglio” ha dichiarato a News Medical Marek Bartula, uno dei ricercatori partecipanti alla spedizione, perché è necessario analizzare approfonditamente i dati raccolti e verificarli; certo è, però, che in campo medico un altro passo in avanti sta per essere fatto.
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