AlpinismoAlta quotaNews

Contrappasso alpinistico

Campo base (Photo Daniele Nardi)
Campo base (Photo Daniele Nardi)

Skype e telefono mi fanno scoprire ciò di cui ero certo e temevo. Al K2 ci sono ufficialmente 13 spedizioni, alcune di un paio di elementi. Al K2 c’è anche una spedizione commerciale che sta portando in giro gente per le 7 Summits, e già che ci sono hanno anche organizzato l’ottava summit al K2. Gli organizzatori da quello che è dato sapere sono agenzie pakistane, almeno per la parte che riguarda il K2, ma l’anima organizzativa è nelle mani sicure di organizzazioni nepalesi che qui portano Sherpa e struttura. Poi ci sono tre ragazzotte, sempre nepalesi, che al Campo Base hanno lamentato d’essere deluse dal loro governo che non le ha sponsorizzate e hanno dovuto far fatica a raccattare i soldi del viaggio. Ci sono altri nepalesi, sherpa ovviamente, ingaggiati da spedizioni internazionali.

La questione che temevo ma di cui ero certo riguarda il fatto che la prima spedizione al K2 organizzata da alpinisti pakistani, alla quale stiamo dando una mano noi italiani, ha battuto pista e attrezzato dal base al campo 2. Un paio di migliaia di metri di fissa, chiodi, fittoni. Già che c’erano hanno tirato via tutta la porcheria che negli ultimi anni si era accumulata sul percorso.

Quando le “altre” spedizioni correlate organizzate da sherpa e nepalesi, sono arrivate al Campo Base, hanno intanto tirato per il lungo, tanto c’erano in parete, gli unici, a lavorare 8 pakistani e 2 italiani. Poi quando Taqi, il capo spedizione pakistano ha chiesto che il loro lavoro fosse riconosciuto, esattamente come gli sherpa pretendono all’Everest, i baldi figli del Sagarmatha hanno opposto un rude diniego. Magari attrezziamo noi sopra ma di soldi non se ne parla.

Ora, mi viene in mente che se qualcuno, non un pakistano, ma un nobile alpinista europeo, americano o giapponese, opponesse ai nepalesi il rifiuto a pagare il loro lavoro sul percorso per l’Everest o anche solo osasse ostacolare il nobile lavoro degli Sherpa sull’Ice Fall o sulla parete del Lhotse, ed egualmente salisse, verrebbe preso a piccozzate, pugni e a meno dolorose male parole. Chiedere a Simone Moro se non é vero.

[nggallery id=906]

Tags

Articoli correlati

4 Commenti

    1. Si, l’ipossia e 6/7 ore di cammino sul Baltoro non hanno di certo giovato alla logica, alla sintassi e alla grammatca. Me ne scuso. Speravo che qualcuno a Montagna.TV sistemasse il testo, lo hanno fatto coi refusi, non per il resto. Comunque, l’amico Martinet della Stampa al quale é stata girata la mia “affannata” email, dopo averla letta, da intelligente ed esperto giornalista che si occupa di cose di montagna, ha scritto sul tema un bel pezzo al quale rimando gli interessati lettori delle cose che riguardano la nostra spefizione al K2.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close