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L’incidente della funivia di Macugnaga: cosa è successo e cosa succederà

L’impatto conto la stazione d’arrivo dell’impianto ha, per fortuna, causato solo feriti lievi. Ma non doveva accadere

Una splendida giornata di sole. Impossibile negarsi il piacere di una breve passeggiata sulla neve con vista sulla Est del Monte Rosa. Sulla via del ritorno, però, notiamo un inconsueto via vai di elicotteri nella zona del Monte Moro. Mah… Poi, il telefono e whatsapp impazziscono: “eri sulla funivia? Stai bene?”
Basta un rapido giro sul web per leggere le prime notizie. E capire: la cabina della funivia del Monte Moro, a Macugnaga, è andata a sbattere contro la stazione d’arrivo. Feriti lievi. Cento persone bloccate a 2800 metri di quota. Pur nella frammentarietà e nell’inevitabile imprecisione delle prime notizie che rimbalzano sul web, ce n’è abbastanza per capire che la faccenda è molto seria. Non tanto per il bilancio dei feriti – alla fine sembra siano sei e nessuno in pericolo di vita -, comunque inaccettabile, ma per il fatto in sé.

Cosa è successo lassù? Per capire e saperne di più ci siamo recati nei pressi dell’eliporto dove venivano portate i turisti bloccati in quota e alla base degli impianti di risalita. La ricostruzione dell’episodio è pacifica: la cabina con a bordo una quindicina di persone si è avvicinata alla stazione a monte troppo velocemente. Il freno di emergenza avrebbe funzionato, ma lo stop repentino ha determinato forti oscillazioni della cabina stessa, che è andata a impattare contro il cemento.
Che si tratti di un guasto o di un errore umano non è dato sapere al momento e poco contano le voci che rimbalzano a fondo valle.  I motivi dell’arrivo della funivia a una velocità esagerata saranno stabiliti dalle perizie. Di certo, non doveva succedere.

Per il momento riportiamo le parole rilasciate all’ANSA da Filippo Besozzi, amministratore della Macugnaga Trasporti e Servizi, la società che si occupa della gestione dell’impianto di risalita che porta al Monte Moro
Abbiamo avuto un inconveniente tecnico. Stiamo facendo valutazioni, dalle prime informazioni l’impianto non ha correttamente decelerato entrando in stazione ha urtato la barriera di stazione. Per non c’è nessun ferito grave. Da quel che so sono sei le persone coinvolte dal punto di vista sanitario. Avevamo alcune persone in cabina, in questo momento non so dire esattamente quante, e quella che ha riportato le ferite più serie è un 59enne che ha una ferita al braccio. Altre hanno avuto piccole escoriazioni“.
Più di uno ha puntato il dito contro l’età della funivia, inaugurata nel 1962, ma per completezza d’informazione va sottolineato che l’impianto all’inizio del 2023  era stato oggetto di una revisione generale con sostituzione di motori, pulegge e cabine. Lavori costati due milioni di euro, di cui 1,8 milioni finanziati dalla Regione Piemonte e 200mila euro dal Comune di Macugnaga (proprietario della funivia).
Da sottolineare, infine, che tutte le persone rimaste bloccate in quota sono state evacuate in poche ore dai due elicotteri dei Vigili del fuoco intervenuti sul luogo dell’incidente.

Cosa succederà adesso?

Tirato un piccolo sospiro di sollievo per il bilancio umano tranquillizzante, ci si chiede cosa accadrà ora. In casi come questo sono diversi i passaggi obbligatori: le perizie per capire cosa è accaduto e quali danni ha subito l’impianto (funi comprese), i lavori di ripristino sulla cui tempistica si potrà fare calcoli solo dopo la valutazione dei danni, i collaudi obbligatori prima del riavvio dell’attività. È davvero molto facile immaginare che la stagione sciistica del Monte Moro sia già finita. Saremmo felici di essere smentiti, ma sono troppe le incognite e le previsioni ottimistiche raccolte a caldo in paese subito dopo l’accaduto – “riapriremo prima di Pasqua” -, non sembrano al momento concretizzabili.
Più probabile, ma tutt’altro che certa in considerazione delle variabili di cui sopra, una riapertura per la stagione estiva, quando la funivia viene molto utilizzata per i fantastici panorami sul Rosa e sui Quattromila del Vallese che si godono dal Passo del Monte Moro e dai trekker che effettuano il Tour del Monte Rosa.

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