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Cortina 1956. Le prime Olimpiadi bianche in Italia. Il libro che ricorda un’epoca irripetibile

Aneddoti e curiosità, storie di campioni e di una comunità unita nell’intento di mostrare al mondo la forza e le capacità dell’Italia del Dopoguerra. Straordinarie immagini d’epoca accompagnano il racconto di Massimo Spampani. Che a Cortina è nato

Sono nato a Cortina, qui vivo almeno sei mesi all’anno, ho sempre fatto il giornalista occupandomi molto di sport. Non potevo non scrivere questo libro”. Inizia così la chiacchierata con Massimo Spampani, firma del Corriere della Sera e apprezzato collaboratore di Montagna.tv, autore di Cortina 1956. Le prime Olimpiadi bianche in Italia, da poco in libreria per i tipi di Marsilio Arte. “Il ricordo di quella straordinaria edizione dei Giochi olimpici invernali, del fervore che animò l’intera comunità locale e della voglia di rinascita dell’Italia che dopo la guerra voleva dimostrare al mondo di cosa era capace, meritano ogni genere di celebrazione”.

Per realizzare i testi del volume, Spampani ha attinto al materiale accumulato nella carriera sua e del padre, a sua volta giornalista, che nel 1956 lavorava per la Gazzetta dello Sport e collaborava per la neonata RAI. Una conoscenza della materia cresciuta tra le mura di casa e che gli ha permesso di inserire nel libro un’infinità di aneddoti e ricordi quasi personali: dalle difficoltà per piazzare le telecamere che per la prima volta dovevano riprendere in diretta gare sulla neve, al sistema per mantenere sempre in perfetto stato la pista per il pattinaggio di velocità allestita sul lago di Misurina: “La pista veniva staccata dal resto della superficie del lago con delle speciali seghe, creando una sorta di isola. Il ghiaccio di risulta veniva poi trasportato a valle e utilizzato per la pista di bob”, racconta Spampani. “Fondamentale fu il lavoro degli alpini che prima recuperavano la neve necessaria poi la portavano sulle piste con delle gerle. Pensa ai mezzi di cui disponevano allora… Però gli alpini godettero di un privilegio: per loro fu montato un villaggio ad hoc, capace di ospitare 700 persone. Atleti e delegazioni, invece, alloggiavano in hotel e pensioni”. Per la cronaca va detto che quel villaggio fu smontato dopo la fine delle gare. Allora, come oggi, per la buona riuscita dell’evento occorrevano le più diverse professionalità. E se è facile immaginare il ricorso ai migliori artigiani di Cortina e della Valle del Boite, sorprende scoprire che “per il controllo dei biglietti furono reclutati i ragazzi di Venas di Cadore, considerati i più abituati al freddo e, soprattutto, migliori conoscitori delle lingue straniere”.

La copertina di Cortina 1956. Le prime Olimpiadi bianche in Italia

Spampani è un fiume in piena, non la smetterebbe mai di raccontare. Aneddoti e piccoli episodi, per quanto gustosi e spesso inediti, sono però solo una delle chiavi di lettura delle Olimpiadi del 1956. “Si parla di gare, di campioni, della mondanità, della partecipazione convinta di un’intera comunità”, spiega, “ma soprattutto ho inteso far rivivere quell’atmosfera speciale che ha accompagnato Cortina dal giorno dell’assegnazione dei Giochi fino alla cerimonia di chiusura.  Racconto un’epoca, insomma. E un evento che ha fatto scoprire agli italiani che la montagna è bella anche d’inverno”.
Preziosissimo corredo ai testi sono le centinaia di foto d’epoca, messe disposizione da agenzie e archivi privati. “Al tempo l’UFA (Unione fotografi ampezzani) mise a disposizione gratuita le immagini scattate dai suoi professionisti; noi abbiamo avuto a disposizione perfino i provini degli scatti realizzati in quei giorni”, racconta Spampani. “Poi ci sono immagini storiche anche antecedenti al 1956 riguardanti le discipline sportive e i pionieri delle stesse che ci ha fornito l’Archivio Zardini. Per finire c’è una sezione (l’unica con immagini a colori di tutto il libro) con i manifesti dell’epoca, riguardanti sia i Giochi che la Cortina turistica, messi a disposizione dal Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso”.

Inutile aggiungere che al di là di ogni polemica, Spampani attende con ansia le gare cortinesi del Giochi del 2026. Anche se non sarà davvero la stessa cosa. E proprio per questo vale davvero la pena concedersi il tuffo in un’epoca irripetibile proposto da Cortina 1956. Le prime Olimpiadi bianche in Italia.

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