Il Rifugio Quintino Sella al Monviso festeggia i suoi primi 120 anni
La storica struttura ai piedi del “Re di pietra”, è considerata un simbolo dell’alpinismo italiano. Più volte rinnovata, celebra l’importante anniversario con un interessante programma di eventi
Alle pendici orientali del Monviso, incastonato tra il Lago Grande di Viso e il Lago di Costagrande, sorge il Rifugio Quintino Sella: una delle strutture simbolo dell’alpinismo italiano, che quest’estate festeggia 120 anni dall’inaugurazione, avvenuta il 23 luglio 1905.
Un anniversario importante, che diventa l’occasione per raccontare la storia – soprattutto alpinistica – di questo rifugio unico (da non confondere con gli altri omonimi sparsi per l’arco alpino!), ma che qui, sotto il “Re di Pietra”, ha un ruolo speciale nella memoria collettiva e nella cultura della montagna.
Alle origini del rifugio e del sogno alpinistico italiano
Il nome Quintino Sella non è casuale: ingegnere, politico e grande appassionato di montagna, fu lui, il 12 agosto 1863, a organizzare e guidare la prima ascensione interamente italiana sulla vetta del Monviso (3.841 m). Da quell’impresa, pochi mesi dopo, nacque a Torino il Club Alpino Italiano, con l’obiettivo di organizzare, tutelare e promuovere la frequentazione delle terre alte.
Oggi il rifugio non è solo un simbolo storico, ma anche un comodo punto di partenza per chi vuole salire il Monviso per la Via Normale (dal Passo delle Sagnette) o affrontare la Cresta Est partendo dal vicino Colle di Viso. È inoltre una delle tappe più frequentate del Giro del Monviso, itinerario escursionistico che gira intorno al Re di Pietra regalando panorami straordinari.
L’inaugurazione del 1905
Il 23 luglio 1905, presso il Lago Grande di Viso, il CAI inaugurò il nuovo Rifugio Quintino Sella, su progetto dell’architetto Ubaldo Valbusa: un edificio in muratura, elegante e imponente, che per l’epoca assomigliava quasi a un albergo di montagna. Aveva quattro piani, con ambienti ampi e ben curati, progettati per offrire non solo riparo ma anche un sorprendente comfort per l’epoca: cucina, stanze per il custode, una sala da pranzo servita da montavivande, camerino fotografico e perfino un piccolo museo. Non mancava una scala interna scenografica, che dava al complesso un aspetto monumentale ben distinto rispetto ai rifugi spartani di allora, solitamente limitati a un unico piano.
Questa struttura divenne subito la base privilegiata per le ascensioni al Monviso, la vetta più alta delle Alpi Cozie, e simbolo d’orgoglio per l’alpinismo italiano nascente.
Un rifugio che si trasforma
Nel corso dei decenni, il Rifugio Sella è stato più volte ampliato e ristrutturato, mantenendo però la leggibilità del corpo originale: nel 1927 e poi tra il 1975 e il 1979 furono aggiunte due ali, portando la capienza a oltre 140 posti. Nel 1956 venne costruita e consacrata la cappellina che oggi custodisce la memoria dei caduti sul Monviso.
L’ultimo importante intervento risale agli anni 1998-2001, firmato da Gian Mario Bertarione, che realizzò un corpo scale vetrato sul fronte sud, rinnovò gli spazi interni e migliorò l’impianto igienico-sanitario. Oggi il rifugio, di proprietà del CAI di Saluzzo, è aperto nel periodo estivo e può ospitare circa 90 persone, con servizio ristorante, collegamento Internet satellitare e perfino una webcam che aggiorna in tempo reale le immagini sul Re di Pietra.
Dopo 120 anni, dunque, il Rifugio Quintino Sella al Monviso non ha smesso di essere casa, riparo, punto d’incontro per alpinisti, escursionisti e studiosi. Gestito oggi da Alessandro e Silvia con un team giovane e appassionato, resta una delle strutture più antiche delle Alpi, e continua a trasmettere lo spirito con cui nacque: accogliere, proteggere e far scoprire la montagna.
Una storia intrecciata con quella del Monviso
Il Monviso, con la sua inconfondibile sagoma a piramide, domina il paesaggio della Pianura padana ed è citato già da Virgilio nell’Eneide e da Dante nella Divina Commedia. Secondo alcune ricerche, fu dal vicino Colle delle Traversette che Annibale passò con il suo esercito e i suoi elefanti nel 218 a.C. Poco sotto, il Buco di Viso, scavato nel 1480 dai Marchesi di Saluzzo, rappresenta il più antico tunnel alpino d’Europa. La montagna ha attratto scienziati, geologi e storici, fino a ottenere nel 2013 il riconoscimento Unesco come Area della Biosfera MAB, per la sua straordinaria ricchezza naturale e culturale. E non è raro, percorrendo questi sentieri molto frequentati anche da escursionisti stranieri, imbattersi nella fauna locale: stambecchi, marmotte, camosci…
Il calendario dei festeggiamenti per i 120 anni
Per celebrare questo importante anniversario, il Rifugio Quintino Sella organizza alcuni appuntamenti culturali e artistici:
- Domenica 13 luglio, alle 12: concerto del Trio della Scuola di alto perfezionamento musicale di Saluzzo, con musiche dalla tradizione alpina del Novecento e composizioni di Zolotariov e Scarlatti.
- Domenica 10 agosto: “Leggere la montagna sotto le stelle di San Lorenzo”, presentazione del libro di Marita Abbà La parete inviolata (Fusta Editore) con animazione teatrale di Cristina Boretto.
- Martedì 12 agosto, alle 18: “Summertime, il teatro in quota”, spettacolo della compagnia Scavalcamontagne che mescola lirica, swing e omaggi al festeggiato.
Come raggiungere il Rifugio Quintino Sella
Il rifugio è raggiungibile solo a piedi, attraverso diversi sentieri:
- Da Pian del Re (2.020 m), sentiero V13, dislivello 620 m, tempo stimato 2h 40’. Si passa dal Lago Fiorenza e dal Lago Chiaretto, per poi salire al Colle di Viso e scendere verso il rifugio.
- Da Pian della Regina (1.740 m), dislivello 900 m, tempo stimato 3h: si risale il Vallone dei Quarti e si incontra il V13.
- Dal paese di Crissolo (1.300 m di dislivello), sentiero V09, circa 4h.
- Dalla stazione a monte della seggiovia di Crissolo, sentiero V09-V10, dislivello 700 m, tempo stimato 3h.
In estate, il parcheggio di Pian del Re è a pagamento; quando pieno, si accede tramite navetta prenotabile dall’Ufficio Turistico di Crissolo.