Itinerari

Due escursioni con le ciaspole nel Parco del Mont Avic

Facili camminate con partenza da Champorcher, in Valle d’Aosta. Lontano dalle località più affollate e in un contesto ambientale di grande fascino

La Valle di Champorcher, la prima sulla destra orografica della Valle d’Aosta, è in parte protetta dal Parco regionale del Mont Avic, istituito per tutelare un ambiente ricco di peculiarità paesaggistiche ed estetiche molto diverse da altre zone e valli limitrofe. Conche e pianori sono caratterizzati dalla presenza di molti laghi, grandi ma anche piccoli e dalla portata effimera. Alcuni specchi d’acqua sono circondati da boschi di pino uncinato, autentica rarità in Valle d’Aosta e anche nel resto dell’arco alpino.

Le cime sono di nuda e ruvida roccia, diversamente dalle testate di molte altre valli caratterizzate dalla presenza dei giganti di ghiaccio e dei numerosi 4000 circostanti. Le masse glaciali del Monte Rosa e la piramide del Cervino sono in realtà ben visibili da molti crinali e passi del Parco, ma rimangono comunque piuttosto lontani e, per una volta, non così incombenti, come sovente capita quando si guarda l’orizzonte valdostano. Si possono quasi definire una presenza discreta.

Classica meta estiva, il Parco regionale del Mont Avic si presta anche per escursioni con le racchette da neve. I due itinerari proposti sono lontani dalle piste da sci e dalla confusione propria delle località turistiche più rinomate. Notevole la presenza di muschi e licheni, testimonianza dell’ottima qualità dell’aria, che decorano rocce e cortecce. L’incontro con gli animali non è così frequente come nel Parco del Gran Paradiso, anche per la più recente istituzione dell’area protetta, avvenuta solo nel 1989. La presenza della fauna, però, si evince dalle numerose tracce sulla neve che raccontano del passaggio degli ungulati.

L’itinerario per il Rifugio Barbustel ricalca il sentiero estivo, passando per il Lago Muffé e per il Colle del Lago Bianco, con vista spettacolare anche su Monte Rosa e Cervino.
La gita al Rifugio Dondena è molto semplice, con poco dislivello, ma richiede neve assolutamente stabilizzata, in quanto la strada sterrata è fiancheggiata da pareti che sono soggette a slavine.

Itinerario 1: Al Rifugio Barbustel e al Lago Bianco

Partenza: Alpe la Cort (1800 m) (frazione Mont Blanc)
Arrivo: Rifugio Barbustel e Lago Bianco (2200m)
Dislivello: + 509 m,  – 109 m
Tempo di percorrenza: 2 ore
Difficoltà: semplice

Raggiunta la frazione Mont Blanc, si continua sino all’Alpe La Cort. La strada è libera dalla neve, sino al parcheggio, dove inizia la sterrata estiva per la conca di Dondena. Si cammina verso monte, sino a cartelli evidenti, anche in inverno, che segnano la deviazione sulla destra per il Colle del Lago Bianco (in caso di abbondanti nevicate è possibile che l’accesso a piedi sia più in basso, magari anche nei pressi della frazione di Mont Blanc; 1750 m). Si inizia la salita nel bosco, costeggiando il torrente, lungo tracciato evidente, anche se dovesse esserci molta neve.

Si ignorano una deviazione sulla destra e, poco dopo, una sulla sinistra, che conduce verso il lago di Vernouille, interessante meta estiva e si prosegue sino ad un ampio pianoro, ai piedi dell’anfiteatro formato dalla Punta Torretta, dall’incavo del Colle del Lago Bianco e dalla Cima Piana. Cartelli indicano la via per il limitrofo Lago Muffé, nei pressi della struttura in pietra del Ristoro omonimo, a volte aperto anche in inverno. Cartelli conducono alla salita, piuttosto ripida, per il Colle del Lago Bianco (2309 m) che immette nel cuore del parco. Si scende ora per una decina di minuti sino ad un tratto pianeggiante dove è situata la struttura in pietra del Rifugio Barbustel (2200 m; chiuso d’inverno), con vista sul sottostante Lago Bianco e, in lontananza, sul Monte Rosa e sul Cervino.

Itinerario 2: Rifugio Dondena

Partenza: Alpe la Cort (1800 m)
Arrivo: Rifugio Dondena (2190 m)
Dislivello: + 390 m
Tempo di percorrenza: 2 ore
Difficoltà: semplice. Necessita di neve assestata

Il punto di partenza è lo stesso dell’itinerario precedente. Invece di deviare sulla destra, si prosegue dritto, in piano, seguendo la sterrata estiva. Si fiancheggiano le falde rocciose del Mont Ros e del Bec Barmasse. La carrozzabile, anche se innevata, è molto semplice e la salita è sempre docile. E’, però, importante prestare attenzione ad alcuni tratti che possono essere soggetti a valanghe e slavine, in caso di neve non assestata.

Dopo una salita, si raggiunge il bivio sulla destra per i laghi Raty che si ignora. Si cammina sempre sulla sterrata, in vista della caratteristica parete rocciosa del Bec Raty, sino ad un punto panoramico d’ampio respiro, con vista sulla cima Rossa.  Si fiancheggiano le strutture dell’alpeggio di Tuerie, per continuare a salire sino alla fine della strada estiva, dove sono presenti alcune bacheche del parco del Mont Avic e parecchi cartelli gialli di sentiero, con le indicazioni per il Lago e il Santuario di Miserin, per il Mont Glacier e anche per il Rifugio Dondena, già ben visibile. Ancora una quindicina di minuti e, superati i ruderi di alcune baite e dell’Albergo Alpino, si giunge al rifugio, ex casa reale di caccia dei Savoia, generalmente chiuso in inverno.

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