Alpinismo

Calata da brividi per Hansjörg Auer

Vi sono frammenti di scalate capaci di restituire in un attimo le preoccupazioni, la complessità ed il coraggio che la montagna richiede all’uomo. Sentimenti forti che si possono vivere anche solo guardando le imprese di chi, professionista per natura e per scelta, si trova ad avere a che fare con situazioni estreme, trovando anche lì il modo di affrontarle con la dovuta calma e concentrazione.

È questo il caso delle immagini che ci regala il fuoriclasse austriaco Hansjörg Auer. Immagini mozzafiato che mostrano un ancoraggio limite: il cordino che passa attorno ad una minuscola lametta di roccia che fuoriesce dalla parete, mentre tutto attorno la roccia appare liscia, coronata da poca neve. Un cordino ancorato al quasi nulla, che permette però ad Hansjörg di calarsi per poi ritrovare la via.

Hansjörg stava arrampicando in solitaria su di una parete delle Ötztal Alps quando si è reso conto di essere «fuori strada, senza la possibilità di salire o scendere». Con sé aveva solo «una corda sottile, una vite da ghiaccio, l’imbragatura e un dispositivo di assicurazione». Materiale che si è fatto bastare.

Nonostante l’imprevisto, l’austriaco non ha infatti desistito dal portare a termine l’ascesa, chiusa con l’aiuto di ramponi e piccozze. Per poi commentare, a impresa conclusa: «Challenging!»

 

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12 Commenti

  1. Video molto pericoloso e diseducativo, conoscevo una persona che facendo calate simili e senza autobloccante( come pure si vede in questo video) e che proprio per questo motivo oggi non è più tra noi.Ogniuno è libero di fare ciò che vuole in montagna ma ci sono regole minime che una volta oltrepassate per lo meno non andrebbero pubblicizzate.parere strettamente personale.

    1. stamattina stavo per scrivere che attendevamo l’istruttore che lamentava l’assenza dell’autobloccante, ma mi sembrava davvero troppo assurdo. Sbagliavo.

    2. Concordo con tè in quanto renderle pubbliche ; non so pero cosa potesse servire l’autobloccante su questa manovra precaria ,anzi cosi facendo a sollecitato a mio avviso molto meno l’ancoraggio opinione personale .

  2. In questo video c’è qualcosa che non torna.
    Nella parte iniziale quando comincia a trafficare con il cordino,sembra che non sia ancorato a nulla, la picca non è piantata in nessuna fessura.
    Ora potrebbe essere che la parete non è verticale ma una placca appoggiata anche se non è chiaro.
    Poi parte per la calata e il cordino va in tiro, ma prima a cosa era appeso ?
    Mahhh !!

    1. Anche io mi chiedevo a cosa si tenesse nelle prime fasi. Guardando gli alberi di fianco sembrano girati di 90°, quindi la parete non è così verticale come sembra, ma perlomeno in parte appoggiata (senza nulla togliere che al sangue freddo di una manovra del genere)

  3. raga hansjorg non ha messo questo video per scopi didattici.
    e’ un video che ti fa capire perche’ lui prova roba come l’annapurna 3, il masherbrum , fa il pesce in free solo mentre noi stiamo in pantofole.
    situazione estrema, ha rischiato la pelle per salvare la pelle. ho letto cretini che hanno scritto “perchè non ha chiamato il soccorso alpino”

    1. Ma che c’entra ?? Non ho criticato il tizio, ne quello che fa, ho semplicemente messo in evidenza che la manovra che ha eseguito ha delle cose che non sono chiare e non perché non è didattica o altro ma proprio perché tecnicamente lascia dei dubbi e lo riscrivo.
      Nei primi 15 secondi prepara la calata, si muove verso destra e sinistra e “sembra” che non sia assicurato a nulla, il cordino della picca non è in tiro e la stessa è palesemente appoggiata alla roccia e allo stesso tempo il cordino di calata non è altrettanto in tiro.
      Se la parete fosse stata verticale sarebbe volato e invece no.
      Tutto qua.

      1. sì è sull’appoggiato e quello che sta facendo è normale per un fuoriclasse muoversi slegato in ambiente e preparare una doppia così. Auer ne avrà fatte cento e ha filmato questa. C’erano video di Lama uguali e uno dei ragni un anno fa uguale. Loro queste cose le fanno. Io un punto fermo me lo faccio sempre

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