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Messner: wilderness sì, ma solo sopra ai 2400 mt

 

SAN MARTINO DI CASTROZZA, Trento – Dalla cronaca estiva giunge l’eco delle molte dichiarazioni dei “personaggi importanti” che in centinaia di piazze si raccontano per la gioia di “villeggianti” e cronisti.

Questa di Messner, uomo dal grande fascino mediatico e talvolta ruvidamente pragmatico, è un’affermazione che incrocia un dibattito che sta appassionando molti dei nostri lettori che hanno commentato l’articolo di Maurizio Gallo: Montagna per chi?

Ecco cosa pensa Messner in estrema sintesi della conservazione della natura e del paesaggio, ma anche dello sviluppo, del benessere delle popolazioni. Afferma innanzitutto di essere un ecologista liberale e non un fondamentalista. “Quelli porteranno alla rovina della montagna”, ha detto senza mezzi termini, aggiungendo: “la wilderness va garantita, ma sopra i 2400 metri, dove non ci sono malghe, né animali; al di sotto, ben vengano impianti di risalita. Attività contadina e il turismo devono poter convivere e quando economicamente il contadino si trova in difficoltà deve poter trovare solidarietà dai proventi del turismo”. Per quanto riguarda invece l’orso, si può convivere fintanto che non diventa una minaccia per l’uomo, mentre sul traffico sui passi dolomitici, questo è necessario e inevitabile, ma va regolato e si deve arrivare a delle chiusure.

Messner, che si trovava a San Martino di Castrozza, ha inoltre proposto che questa bella località dolomitica diventi la prima a regolamentare i valichi lasciando spazio alle bici, ai camminatori, limitando il passaggio della auto ad orari definiti. Dolomiti a misura d’uomo.

 

(photo courtesy ladige.it)

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