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Rapisce i figli e vive nei boschi 11 anni

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PARIGI, Francia — La storia ha dell’incredibile e fa il paio con quella accaduta qualche settimana fa in Svizzera. Un francese di 52 anni, Xavier Fortin, ha rapito i suoi figli, affidati alla ex moglie, e con loro ha vissuto da "desaparecidos" per una decina d’anni, in un bosco sui Pirenei. L’uomo, condannato in contumacia per sottrazione di minori, è stato individuato nella foresta grazie a foto segnaletiche diffuse dalla polizia.

La vicenda prende il via il 29 dicembre del 1998. Quella sera Fortin passa dalla ex moglie, Catherine Martin, per una visita ai figli, Shahi’yena (7 anni) e Okwari (6). I due genitori vivono distanti ormai da un anno. Troppo difficile la vita – essenziale fino all’eccesso – che Fortin voleva imporre alla moglie. Così, era arrivata la separazione, con lei che trovava un nuova casa a Foix e riceveva l’affidamento dei figli. Fortin, però, non si rassegna all’idea di perdere i bimbi. E soprattutto è convinto che i piccoli non stiano bene con la madre. Da qui, la decisione ineluttabile: rapirli e portarli con sé nei boschi.
 
Per undici anni l’uomo, – che nel frattempo ha adottato il nome falso di Michel Duchesne – vice con i figli in un fienile sulle montagne, a Massat (nella foto). I tre campano d’agricoltura e allevamento, fuori dal mondo. "Si era costruito una nuova vita ai margini della società, come un recluso volontario", ha detto il procuratore di Foix Antoine Leroy.
 
Fortin frequenta i mercati di Massat e Saint-Giron, come un allevatore di bestiame qualunque. Cinquantadue anni, alto, emaciato, occhi azzurri e capelli lunghi neri, l’uomo dà nell’occhio ma non chiede mai nulla e tantomeno fa parlare di sé. Nessuno conosce il suo passato. Nemmeno il turista tedesco che gli concede  gratuitamente il fienile perchè lo custodisca durante la sua assenza. Ebbene, lì dentro, Fortin "custodisce" i due figli e li educata nel modo più "naturale" e "spartano" possibile.
 
Vivono dei prodotti della terra e del latte fornito da alcune capre e pecore. Per l’acqua, la fonte è vicina. I soldi Fortin se li procura con qualche lavoretto stagionale. L’elettricità arriva da piccoli pannelli solari montati fuori dalla baracca. I bimbi non vanno a scuola. Ma il padre – che è professore di scienze naturali – racconta loro tutto quanto c’è da conoscere nella vita.
 
Nel frattempo la madre otteniene una sentenza dal tribunale. Nel 2005, Fortin viene condannato in contumacia a due anni di reclusione per sottrazione di minori. E la Polizia cmincia a diffondere le sue foto segnaletiche del "fuggiasco" e quelle bambini. Una soffiata della gente del paese fa il resto.
 
La Gendarmerie fa irruzione nella baracca di Fortin e lo arresta. Mai i bambini non ci sono. "Sono semplicemente in Corsica per la raccolta delle olive", rassicura il padre. Al giudice che lo interrogherà, Fortin spiegherà, per filo e per segno, i motivi della sua scelta e presenterà appello per la sua condanna.
 
I due figli – ormai maggiorenni – scelgono di non tornare a vivere con la madre: resteranno nella loro casa-fienile. La donna, intanto, decide di ritirare la causa contro il marito. Dopo 11 anni d’attesa, la madre ieri ha rivisto per la prima volta i figli. Li ha trovati in buona forma, e non hanno mai lamentato maltrattamenti.
 
Wainer Preda
 
 

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