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Gran Sasso: muoiono due alpinisti sul monte Camicia, uno di loro è Roberto Iannili

GRAN SASSO — L’esperto alpinista Roberto Iannili stava tentando di aprire una nuova via sulla parete nord del monte Camicia (soprannominato per la pericolosità l’Eiger dell’Appennino) quando, assieme al suo compagno di cordata, Luca D’Andrea, è caduto. I due alpinisti sono stati individuati dal Soccorso Alpino legati tra loro alla base della parete. La causa della caduta potrebbe essere stata la perdita dell’appiglio di uno dei due, che poi ha trascinato giù anche l’altro.

L’allarme era stato lanciato questa mattina dai famigliari per il mancato rientro, poi il tragico ritrovamento. Per i due alpinisti non c’è stato niente da fare.

Iannili, classe 1954, era molto noto nel mondo dell’alpinismo: ha aperto centinaia di vie; per due volte è stato vincitore del premio Paolo Consiglio, riservato alle spedizioni extraeuropee “leggere” che svolgono attività alpinistica di tipo esplorativo ed in stile alpino; nel 2011 era nel team nominato al Piolet d’Or per la salita all’inviolata cima della Punta Capoccia, nelle Ande peruviane. Particolarmente legato al Gran Sasso, su cui aveva aperto più di 100 muove vie, Iannili era conosciuto soprattutto per la sua scalata alla Bartolomei Tower nell’Himalaya indiano.

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