
KATHMANDU, Nepal – 199 stranieri, da 29 paesi diversi, 258 nepalesi, 9 sherpa sono saliti dal versante sud dell’Everest. Cinque i morti. Questi i dati diffusi dal Dipartimento del turismo nepalese e riportati dall’Himalayan Times.
Età media degli alpinisti arrivati in vetta è di 31 anni, la più giovane una ragazza indiana di 18 anni, mentre un sud coreano di 65 anni il più vecchio. 45 le donne che hanno raggiunto il tetto del mondo.
289 i permessi di scalata rilasciati, 457 i lavoratori di alta quota presenti, 34 le spedizioni al campo base. La percentuale di successo è stata del 60% e tutti i team hanno avuto almeno un membro sulla vetta, ad eccezione di quello slovacco, i cui due alpinisti sono stati bloccati da una valanga mentre salivano la via coreana sulla parete sud-ovest. Tutte le altre squadre sono salite dalla via normale. Solo nella giornata del 19 maggio hanno raggiunto la cima 206 alpinisti.
Oltre ai 5 morti, 300 le persone che si sono sentite male, la maggior parte a causa di problemi respiratori e gastrointestinali, di cui circa il 15% sono state evacuate dal campo base.
Quasi 1.500.000 euro le royalty incamerate dal Governo nepalese.
Ai dati del Governo nepalese aggiungiamo che dal versante sud solo l’alpinista iraniano Azim Gheychisaz è salito in vetta senza l’utilizzo dell’ossigeno.