Turismo

Vacanze: gli italiani guardano al low cost

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MILANO — La crisi economica morde. E anche la classica settimana bianca quest’anno ne risentirà. Per 4 italiani su 10 sarà una vacanza senza fronzoli, possibilmente utilizzando soluzioni low cost che finora erano praticate solo da 14 per cento dei vacanzieri. Gli esperti dicono che siamo alla vigilia di una rivoluzione culturale e sociale che rilancerà le vacanze, ma con tante piccole rinunce.

Secondo un’indagine condotta dall’Osservatorio Europcar in collaborazione con la Doxa, gli stili di vacanza degli italiani sono destinati a cambiare e parecchio. Stop agli alberghi e ristoranti di lusso in favore di luoghi più tipici e tradizionali. Ben volute le escursioni scelte su internet o il cucinare da soli. E molto considerato anche l’autonoleggio “intelligente”, con la rinuncia alle top car per soluzioni più abbordabili ma dal simile valore qualitativo.
 
Insomma, la crisi economica impone di ripensare alle vacanze. In pochi ci rinuncerebbero. Ma in molti stanno ripensando al modo in cui farle. Stando alla ricerca, quest’inverno calerà di circa il 4 per cento (dal 29 al 25) il numero di coloro che programmeranno una vacanza o un weekend sulla neve. Di questi, buona parte sta pensando al low cost. In altre parole, si va in montagna ma rinunciando agli sprechi e scegliendo la semplicità. 
 
Gli esperti di turismo la chiamano la filosofia “no frills” (“niente fronzoli”). E sono pronti a scommettere che sarà la vera tendenza della prossima stagione invernale. Anche perchè circa il 60 per cento degli intervistati ritiene che, da un modo di vivere le vacanze soprattutto dei giovani, il low cost diventerà una “necessità”.
 
La ricerca ha tracciato l’identikit dei nuovi viaggiatori a "basso costo". Si tratterebbe nella maggioranza di uomini, età media 34 anni, originari del Nord Ovest. Persone che cominciano a guardare ai pacchetti scontati pur di non rinunciare al piacere di un viaggio o di una settimana bianca. Una vacanza  che resta rigorosamente in famiglia con i bambini per quattro intervistati su 10. Fra amici per il 35 per cento. E solo un 8 per cento da single.
 
Ma a cosa è disposto a rinunciare il turista del 2009? E quali scelte farà per non sperperare soldi? Beh, le scelte sono piuttosto oculate. Niente ristoranti di lusso, preferite le trattorie. Niente alberghi a 4 stelle, meglio le strutture tipiche, magari in agriturismo o in piccole abitazioni di charme con angolo cottura. Niente vestiario da sci all’ultimissima moda.Ed escursioni organizzate da sé su internet.  
 
Wainer Preda
 

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