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Everest: come cambiano i ghiacciai

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BERGAMO — Ghiacciai che crescono e ghiacciai che si sciolgono, per effetto del riscaldamento climatico e delle variazioni nelle precipitazioni. I complessi cambiamenti ambientali delle aree glaciali sono state studiati, nel Parco dell’Everest, da un gruppo di ricercatori dell Comitato EvK2Cnr, dell’Università di Milano e del Cnr che hanno confrontato le cartine nepalesi dagli anni Cinquanta ad oggi. I risultati, alquanto interessanti, sono stati oggetto di una recente pubblicazione sul Journal of Glaciology.

La comparazione delle cartine storiche è un metodo originale ed efficace per studiare le variazioni dei ghiacciai. Lo ha dimostrato questo studio sui ghiacciai Himalayani, che grazie alle analisi cartografiche ha riscontrato una diminuzione globale del 4,9 per cento dell’area glaciale all’interno del Sagarmatha National Park.

Non tutti i ghiacciai sono diminuiti. Lo studio di Franco Salerno e degli altri ricercatori rivela che in realtà, lo scioglimento riguarda perlopiù i ghiacciai di bassa quota. Quelli più grandi, situati a quote più alte, invece, mostrano una crescita soprattutto nelle zone di accumulo, anche se il fronte glaciale tende a retrocedere in quasi tutti i casi.

Grazie ai dati forniti dalle stazioni meteorologiche situate nella zona circostante, soprattutto quelle del Comitato EvK2Cnr, i ricercatori hanno notato una correlazione tra le variazioni dei ghiacciai e l’evoluzione delle precipitazioni, oltre che con l’andamento delle temperature.

Il primo della serie di articoli preparati dal gruppo di ricerca sulle variazioni della criosfera e dei laghi del Sagarmatha è stato finalmente pubblicato sulla più importante rivista internazionale di glaciologia, il Journal of Glaciology dell’International Glaciological Society.

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