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Alpino morto: domani i funerali

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CUNEO — L’airbus ha toccato terra all’aeroporto Levaldigi. Poi, docile, si è portato sul piazzale e dai suoi portelloni è sceso, nel silenzio rotto solo dalla commozione, il feretro del caporalmaggiore del Secondo reggimento alpino Giorgio Langella. Erano più o meno le 8 quando l’Italia rendeva gli onori all’ultimo dei suoi figli morti.

Ad attendere il militare, la moglie Francesca Fabbiano, il ministro della Difesa Arturo Parisi, il capo di Stato maggiore della Difesa, ammiraglio Di Paola, il capo di Stato maggiore dell’esercito, Cecchi, oltre a una nutrita rappresentanza di tutte le forze armate e della Brigata alpina Taurinense. 
 
Il ritorno a casa. A quel paese lasciato mesi fa con la speranza di tornare con un’esperienza professionale e di vita da raccontare e tramandare. Ad amici, parenti e figli. Toccherà invece a chi lo ha conosciuto raccontare la storia di quel soldato che mandava sms alla moglie dicendole "ti amo". Toccherà ad altri raccontare di quel compagno d’armi, morto mentre faceva il suo dovere, un verbo ormai in disuso in questo flaccido Occidente. Tanto che rischiare la pelle sulle montagne dell’Afghanistan o in Libano è diventato un mestiere: basta che lo facciano gli altri.  
 
I funerali di Stato dell’alpino Giorgio Langella si terranno venerdì alla 10.30 nel Duomo di Cuneo. Lo ha comunicato il Comando dell’Esercito della Liguria. Oggi sarà allestita una camera ardente presso il secondo reggimento degli Alpini alla caserma Vian.  Roma i due feriti piu’ gravi di Kabul
Intanto, nella notte, è arrivato a Ciampino anche l’aereo speciale con i due alpini feriti gravemente l’altro ieri a Kabul. Il maresciallo Francesco Cirmi e il caporal maggiore Vincenzo Cardella, gia’ operati all’ospedale francese della capitale afghana, sono stati portati al centro mobile di rianimazione al policlinico militare del Celio.  Restano in prognosi riservata. 
 

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