La tensione resta dunque altissima in tutta la Val di Susa. Se l’Italia si lasciasse sfuggire l’occasione della Tav, l’Europa – che partecipa al finanziamento dei lavori – potrebbe decidere di optare per un tracciato alternativo attraverso Svizzera, Germania e Austria.
I valligiani non si rassegnano e anzi rigettano le conclusioni a cui è giunta la commissione indipendente promossa dalla Ue, secondo cui non vi sarebbe incompatibilitàtra la nuova ferrovia e il territorio.
Le montagne all’interno delle quali dovrà essere costruito il megatunnel da 53 chilometri da Venaus al confine francese, struttura portante della nuova opera, sono imbottite di uranio e di amianto, sostengono i portavoci dei comitati. Quello scavo non s’ha da fare.