
Nell’ambiente degli himalaysti tutti conoscono Karl Gabl, il suo numero di telefono è nella memoria del satellitare di ogni alpinista di buon livello. Gabl fornisce per amicizia, e talvolta dietro un compenso, informazioni meteo, previsioni, scenari probabilistici a chi programma la vetta, un’azione di soccorso o semplicemente a chi se ne vuole tornare a casa senza rimorsi, tanto il tempo rimane brutto. È molto bravo e si è specializzato in questo settore.
Se rileggiamo le vecchie cronache di spedizione, ci accorgiamo che la mancanza di informazioni meteo, fatti salvi i dolori reumatici e le osservazioni a vista, aveva una enorme incidenza sia nel verificarsi di eventi catastrofici sia riguardo il successo alpinistico. Si rimaneva bloccati in quota a ausa l’incapacità di prevedere l’arrivo, la durata e l’intensità di eventi atmosferici: il brutto tempo era o improvviso o non finiva più.
Oggi sappiamo in anticipo, con un buon margine di attendibilità, quasi di certezza per i primi tre giorni dell’elaborazione predittiva, quel che accade nel cielo e ad una settimana il valore probabilistico è ancora molto alto. Thiery ce lo dice in modo chiaro. Le carte e i dati a disposizione in tempo reale dei meteorologi sono in rete e la loro interpretazione avviene per modelli matematici condivisi. Per produrre buone previsioni basta essere buoni scienziati e conoscere bene la materia e la tecnica.
Sta all’alpinista poi farne buon uso e prendere le decisioni più appropriate.
Ma il margine di errore rimane, sia nella previsione, sia soprattutto nella sua interpretazione e trasformazione in attività sulla montagna da parte dell’alpinista.
Tanto che ho personalmente constatato come da una previsione comune per 6 spedizioni al campo base siano sortite almeno 4 diverse strategie operative.
Reinhold Messner alcune settimane fa ci ha detto che il Nanga ce lo si gioca con la “pazienza e la velocitá”, applicate alle corrette informazioni sul meteo, che insieme a quella umana, rimane la variabile assoluta riguardo il successo o l’insuccesso dell’impresa.