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Comunità montane: verso la fine?

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ROMA — Venti di cambiamento nella politica italiana ed europea sui temi della montagna. Se a livello nazionale è sempre più vicina la drastica riforma delle comunità montane voluta dal ministro Giulio Tremonti, con taglio di fondi, enti e personale, a livello europeo ha avuto grande successo la proposta del presidente della Provincia autonoma di Bolzano Luis Durnwalder, che ha chiesto alla Commissione Regioni una specifica politica per lo sviluppo delle aree d’alta quota.

La spinosa questione delle comunità montane, prima. Periodicamente al centro di bufere politiche ed economiche, la questione sembra in dirittura d’arrivo. Il ministro Tremonti, infatti, è sempre più intenzionato ad abolirle, anche se recentemente – a seguito di lunghe discussioni fra governo e autonomie locali – ha rinviato di qualche settimana la decisione definitiva sul tema. I destino di questi enti, però, pare segnato.
 
Le regioni stanno infatti ormai predisponendo riordini e tagli sulle strutture. Secondo i dati dell’Uncem (Unione delle Comunità montane) spariranno almeno 128 comunità su tutto il territorio italiano. Entro il 30 giugno 2008, ogni Regione dovrà riformare gli enti montani del proprio territorio eliminando quelli "estranei" a una logica montana e riducendo i consiglieri. 
 
Resta l’interrogativo sul futuro della montagna italiana. Dopo i tagli, quali mosse per lo sviluppo? Per ora, una risposta ancora non esiste. Ma potrebbe arrivare dall’Europa. Luis Durnwalder ha chiesto all’Ue di intraprendere una specifica politica per le regioni montane.
 
Durnwalder ha portato la questione dello sviluppo montano sul tavolo dell’Unione europea qualche giorno fa, chiedendo un’alleanza tra le regioni. E il suo progetto è stato approvato all’unanimità della Commissione Regioni dell’Ue.
 
"Le aree montane non vogliono valere esclusivamente come zone svantaggiate con handicap naturali – ha detto Durnwalder – ma hanno un potenziale di risorse umane ed economiche che vanno sostenute finanziariamente, toccando le politiche agricole, ambientali, di trasporto, energetico, occupazionali, di ricerca e innovazione". Questioni chiave, secondo Durnwalder, il miglioramento dell’attrattività e l’accessibilità delle regioni di montagna.
 
La proposta è stata accolta e votata all’unanimità. Ora, la parola va a Strasburgo.
 
 
Sara Sottocornola

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