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Il ritorno di Tomek

[:it]ISLAMABAD, Pakistan – Doveva prendere un aereo per tornare a casa in Polonia, ma ha deciso di rimanere in Pakistan ed ha lanciato una campagna di crowdfunding per finanziare la prosecuzione della spedizione. Mi domando se la Revor, che è già rientrata in Francia, non poteva dargli una mano: l’anno scorso lo ha piantato al base mezzo rotto, quest’anno sull’Indo senza un soldo. Affari loro!

Sembra che Tomek sia a Chilas, sull’Indo, da dove si parte per raggiungere Diamir e pare che domani si incamminerà per tornare al campo base per riprovare a salire il Nanga. Da che via, come e con chi, difficile dirlo. Credo ci sia anche un problema di permessi: un permesso in Pakistan vale per la montagna, la via richiesta ed il periodo richiesto; se cambi via devi rifare una richiesta, in teoria pagare un altro permesso ed il tutto deve essere approvato dal dipartimento del turismo, altrimenti rischi di essere illegalmente su una via di salita. Suppongo non abbia nemmeno portatori, che costano. Dunque torna al base per aggregarsi agli amici rimasti lì e con loro tentare ancora una volta.

Certo che quando questa notte abbiamo scritto di reality e di una storia estremamente interessante da seguire (certo per chi ama i reality, ancorché alpinistici) non ci siamo sbagliati di molto.

Vai Tomek, uomo dal torso nudo nell’inverno del campo Base del Nanga, la gloria della cima ti aspetta. Un grano di follia nel mezzo di una “avvincente storia” di alpinismo e di vita: i cronisti polacchi al base hanno scritto “di vita o di morte”, un qualcosa che sembra sempre più un romanzo russo.[:]

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