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Nardi: con Alex tutto chiaro

[:it]ISLAMABAD, Pakistan – “Con Alex mi sono chiarito molto bene”.

“Ma allora quel che scrivono alcuni blog non è vero?”

“Che ci sia qualche incomprensione si sa. Come in ogni buona famiglia ci sono o ci possono essere delle divergenze, è segno di democrazia. Siamo in buona compagnia e sicuramente sapremo trovare la migliore soluzione per tutti.”

“Ma come va con Alex?”

“Difficile che un rapporto come quello che ho con Alex, che dura dall’anno scorso, ceda per delle incomprensioni. Abbiamo toccato i 7839 m sul Nanga l’anno scorso, abbiamo aperto una via nuova sul Thalay Sagar in India e poi l’Argentina per l’acclimatazione…normale che ci sia qualche divergenza, ho visto più lui della mia compagna”.

Come spesso accade, l’eccesso di blog fa fare indigestione e probabilmente far scrivere ad altri i propri pensieri o la loro interpretazione non sempre è utile alla causa. È questa l’ipotesi più probabile riguardo le dichiarazioni circolate in queste ore di un insanabile dissidio.

Ad ogni modo pare che al campo base, con i dovuti distinguo, il clima sia meno turbolento di quello che appare: sono ancora in tre più due, che fa cinque, a provare a salire dalla Kinshofer.

Piuttosto Nardi spiega che per questa spedizione aveva previsto un tempo limite attorno al 15 febbraio e che il meteo così instabile gli crea dubbi sul da farsi oltre questo periodo.

I giochi sono tutti aperti dunque, anche quelli meno evidenti, che sono nelle mani della montagna.

Daniele oggi se n’è andato al Campo 1, per una ricognizione e per sgranchirsi le gambe. Gli si è riacutizzato il dolore alla scapola causato dallo strappo durante il volo fatto sul salto di roccia prima di campo 2: “Ma con questa spalla ci son salito già su fino a campo tre, può ancora resistere”.

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