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Cina: niente turisti in Tibet, polemica

PECHINO, Cina — Nessun turista in Tibet fino a maggio. Secondo il portale americano Explorersweb, il Tibetan Tourism Bureau avrebbe fatto avere avvertimenti verbali a tutte le agenzie turistiche del territorio di interrompere qualsiasi attività di organizzazione di trekking per il prossimo mese e mezzo.

E’ questa l’ennesima notizia sulle Olimpiadi cinesi, sempre più tormentate da polemiche e contestazioni. Una notizia che arriva mentre nel mondo si moltiplicano le manifestazioni contro le repressioni in Tibet, non ultima la risoluzione del Congresso americano che esorta la Cina ad aprire un dialogo costruttivo con il Dalai Lama.
 
Ma la Cina, indignata, respinge i richiami internazionali. Risponde chedendo a tutti di non interferire con la politica interna. E continua la caccia ai sabotatori: ieri sono state arrestati 48 presunti terroristi che secondo il governo cinese progettavano attentati e rapimenti durante le Olimpiadi di agosto.
 
Intanto, aumentano le defezioni alla cerimonia di apertura dei Giochi. Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon, ha fatto sapere che non sarà presente "per sovrapposizione di impegni". Non ci sarà nemmeno il premier britannico Gordon Brown. Mentre in America, i candidati democratici Hillary Clinton e Barak Obama chiedono a Bush di boicottare la cerimonia.
 
Gli occhi, ora, sono puntati sulla fiaccola olimpica, che ha raggiunto il Sud America. Gli attivisti pro-Tibet, infatti, hanno annunciato proteste a sorpresa e azioni spettacolari, ma assolutamente non violente. La fiaccola partirà alle 14.30 e dovrà attraversare una Buenos Aires blindata con una staffetta di 80 persone, tra cui l’ex calciatore Gabriel Batistuta.

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