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Rifugio sfregiato con una svastica: partigiano 90enne la cancella

FOLIGNO — Cascina Raticosa, sulle montagne umbre, fu sede del comando della V Brigata Garibaldi. Qui 24 giovani partigiani nel 1944 furono catturati dai nazisti, mandati in campi di concentramento e uccisi. E qui pochi giorni fa alcuni vandali hanno rubato la targa e impresso una svastica sui muri del rifugio, simbolo della Resistenza. A cancellare lo sfregio ci ha pensato un ex partigiano di 90 anni, con lacrime e raschietto alla mano.

L’ex partigiano è Enrico Angelini, 90 anni, che su queste montagne lottò contro i nazisti insieme ai partigiani. “Spero solo che a oltraggiare questo luogo sia stato qualche giovane esaltato – ha detto -, che magari ignora la nostra storia, e che faccia in tempo a ravvedersi. Ho voluto semplicemente cancellare un’offesa insensata, per riaffermare il valore della memoria storica, nella speranza che la targa commemorativa sia presto rimessa al suo posto”.

La presidente della Regione, Catiuscia Marini ha voluto pubblicamente ringraziare Angelini a nome della Regione Umbria per il suo gesto “che va sottolineato e ricordato come insegnamento a tutti noi ed ai più giovani che vivono in un Paese democratico e libero grazie a quelle vite umane sacrificate nella lotta al nazifascimo”. Le amministrazioni comunali di Foligno e Trevi, l’Aned (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti) e molte altre organizzazioni legate a questa storia hanno espresso il loro sdegno per l’accaduto che secondo i comuni “va ben oltre il gesto vandalico”.

Cascina Raticosa si trova tra Ponze e Cupoli, sulla strada di Cancelli e Acqua Santo Stefano. Da questi luoghi passa un noto percorso di mountain bike che attraversa diversi luoghi della memoria e della resistenza.

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