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Di Luca: toglietemi la squalifica

PESCARA — "Voglio che la mia immagine ritorni pulita". E’ stato chiaro, Danilo Di Luca, davanti ai giudici del Tribunale arbitrale dello sport. Il ciclista ha chiesto ieri l’annullamento della squalifica di tre mesi inflittagli dal Coni per "conoscenza e frequentazione" di Carlo Santuccione, medico coinvolto in diverse vicende di doping.

"Da mesi subisco ingiustizie – ha dichiarato il ciclista abruzzese davanti ai giudici -. Per queste vicende ho già perso un Tour, un Mondiale e le Olimpiadi. Con la squalifica del 2007 ho perso un altro mondiale e la vittoria nel ProTour. Voglio che la mia immagine torni pulita".

"Voglio che mi sia ridato ciò che mi è stato tolto – ha detto poi Di Luca alla stampa -. Ma soprattutto che mi venga restituita la mia immagine di corridore pulito. Ho fiducia nel Tas".

Il tribunale, dal canto suo, si è preso una decina di giorni per decidere definitivamente sul caso. Nel frattempo, Di Luca parteciperà alla Milano-Sanremo.

Sulla testa, pesa comunque un’accusa ancor più grave. Non è ancora stata chiarita, infatti, la questione riguardo i  suoi valori ormonali "anomali" rilevati dall’antidoping nella tappa dello Zoncolan del Giro d’Italia 2007, che Di Luca aveva vinto. Se venissero confermate le accuse, oltre ad una pesante squalifica, a Di Luca sarebbe tolta la vittoria.

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