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Alpinismo: dvd imperdibili in edicola con Corriere e Gazzetta. Si comincia con "W di Walter"

MILANO – Walter Bonatti, Reinhold Messner, Jerzy Kukuczka, Simone Moro, David Lama, Hervé Barmasse. Mostri sacri dell’alpinismo e spedizioni indimenticabili potranno arrivare in tutte le case degli italiani, con i film e i documentari che da questa settimana troverete in edicola con La Gazzetta dello Sport e il Corriere della Sera. La prima uscita della collana “Le leggende dell’alpinismo. Storie di uomini e di montagne” sarà il film di Rossana Podestà “W di Walter”, per la prima volta in dvd, venerdì 20 febbraio.

“Nell’alpinismo e nelle montagne c’è un pezzo di cultura, di conquista, di valori che si ritrova nell’animo di ognuno di noi – ha detto Andrea Monti, Direttore della Gazzetta dello Sport, annunciando l’uscita della collana durante la conferenza stampa di qualche giorno fa -. Siamo orgogliosi di questa collana e siamo orgogliosi che la prima uscita sia un film dedicato a Bonatti, il progetto rifinito dalla sua compagna Rossana Podestà prima di morire, il suo ultimo grande regalo”.

“Era difficile parlare dell’alpinismo di Walter – ha commentato la regista Paola Nessi – sapevamo di entrare in un tempio sacro e Rossana ha voluto farlo con un sorriso e con leggerezza. Lo ha voluto raccontare come uomo da quando era bambino all’ultimo giorno della sua vita, tra vita pubblica e privata. Qui emerge quanto sia stata importante Rossana per Walter e possiamo dire che si tratta di una vera storia d’amore”.

La collana, curata dalla penna storica dell’alpinismo della Gazzetta, Alessandro Filippini, con la collaborazione di Reinhold Messner, comprende 27 film, che usciranno uno a settimana da qui al 21 agosto a 10,99 euro. I più celebri sono sicuramente – oltre a W di Walter – “Messner – il film”, che sarà in edicola con la seconda uscita e ripercorre le grandiose imprese e le spedizioni del leggendario alpinista ricostruendo anche il suo profilo di uomo grazie a interviste a fratelli e amici; “Cerro Torre”, in edicola la prima di marzo, con la prima ascensione in libera della famosa Via del Compressore, a opera di David Lama, e “Non così lontano” di Hervè Barmasse in edicola il 20 marzo.

Ma ci saranno anche rarità e pezzi storici imperdibili per ogni appassionato di alpinismo: la rara pellicola restaurata – dal British Film Institute – che trasmette le prime immagini sulla vita in Tibet catturate dagli occidentali nel leggendario tentativo di salita all’Everest del 1924, o “Italia K2”, dalla Cineteca del CAI: per la prima volta a disposizione del grande pubblico il famoso film di Marcello Baldi completamente restaurato, sull’ascesa italiana del K2 di Achille Compagnoni e Lino Lacedelli.

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10 Commenti

  1. Il film su Bonatti ha una regia imbarazzante. Lo sanno tutti ma lo dicono sottovoce. Grande occasione sprecata. Gran bello il film su Messner e sono curioso per il Re Kukuzka. Poi c’è l’escursionismo di Barmasse vicino al grande alpinismo per accontentare anche la montagna semplice

  2. Visto a Monza. Vero, ha che la regia è terribile, un peccato non sia stato dato il materiale a un regista di valore. Anche Mariotto non ha voluto che il suo film di questa donna circolasse per come era venuto e lo scorso anno ho visto a Lecco quello sul Torre, terribile. Però la collana in generale è molto varia e gustosa e l’iniziativa è lodevole. Non avrei messo la Marcialonga, con il titolo della collana cosa centra?

  3. Devo purtroppo confermare, un brutto film come regia. Bonatti meritava un regista vero. Ho invece visto quello su Messner, quelli dei ragni e quelli di Reel rock e sono fatti benissimo

  4. Vero si lascia vedere solo perchè c’è Walter. E’ un film molto Rai una volta finito non ti viene voglia di rivederlo. Strana la scelta perchè nella collana degli altri titoli italiani ne ho visti tre e sono molto ben fatti, quindi i registi italiani di montagna bravi non mancano. Forse la Potestà non si consultò con gente competente o forse di mezzo c’è di mezzo il solito Cai che non brilla di cultura cinematografica moderna.Iio comunque la collana l’ho prenotata tutta.

  5. Bonatti meritava un regista capace. Il film è un massacro cinematografico, una noia totale e una sceneggiatura meno che elementare. Non un guizzo, non un’idea. Qualcuno doveva pur far presente che uno dei più grandi alpinisti di sempre non doveva essere trattato così

  6. Brutto omaggio a Walter, vero. Non è una brutta regia, proprio manca la regia. Non c’è. Un modo scolastico di mettere insieme del materiale che meritava maestria e inventiva. Non darei colpe alla collana, che volevate che facessero.

  7. Inguardabile come film però necessario. Strano che una figura del genere non abbia attirato un regista italiano conosciuto, come Tornatore. Vengono in mente Fulvio Mariani e Andrea Frigerio che avrebbero fatto sicuramente un altro lavoro. Ma anche le nuove leve come Felderer, il giovanissimo Palma, Marco Preti. Un’occasione persa qualora il materiale storico non sia accessibile.

  8. W di W. a me è molto piaciuto; sembra (né più, né meno) di essere ospiti a casa loro e vedere i loro filmini, di alta classe. Fortunato chi lo è stato. Solo un passaggio mi ha confuso un po’: mentre Rossana parla delle cime dell’Adela (Sur, Central, Norte, ecc.) scorre la visione della skyline, vista eccezionalmente dal Hielo, che spazia dal Chalten allo Standhart, all’ Egger e al Torre. Al primo colpo mi domandavo se fra quelle ci fossero le cinque cime in questione, mentre poi ho dedotto con calma, che vengono a destra del superbo Torre. Chiaramente di ogni fermo di Sua immagine ho fatto una foto, da aggiungere alla mia cartella “Patagonia”. Tutto – molto – emozionante, per chi l’ha visto.

  9. E’ un film molto poco attuale ed eccessivamente lento. Non so se i demeriti siano della regista o del troppo coinvolgimento di Rossana. Sono d’accordo col Sig. Pierre ma è un grosso limite che sul grande Bonatti ci sia soltanto un filmino casalingo, perchè la sensazione è di tanta amatorialità e pochissima conoscenza di cinema moderno ben fatto

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