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Vacanze in montagna senza neve e senza soldi: è crisi. Male gli sport, ma cresce il turismo delle signore “glam”

rifugio_doss_del_sabion (photo campigliodolomiti.it)
Rifugio Doss_del_Sabion (photo campigliodolomiti.it)

BERGAMO — Le prenotazioni in montagna erano già in calo a causa della crisi economica. Ma quest’anno rischiano il collasso, grazie alle “pessime” previsioni meteorologiche per le prossime settimane. Dove per “pessime” si intende con temperatura mite e niente neve. La vacanza tipo degli italiani fotografata da un’indagine Skipass Panorama Turismo, sta subendo comunque una totale rivoluzione: da un lato, tagli alle spese per attrezzatura sportiva, skipass e cene fuori. Dall’altro nuove tendenze come quella delle signore “glam” che salgono in quota per wellness e shopping.

Secondo l’indagine realizzata da Skipass Panorama turismo quest’anno per trascorrere una settimana di vacanza in montagna l’italiano medio spenderà 929 euro, rispetto ai 985 dell’anno scorso, con una riduzione del 6%. La riduzione è legata anche a sconti, promozioni e agevolazioni famiglia, ma gli italiani stanno comunque tagliando i budget a fronte di un aumento generale dei costi per le vacanze fuoriporta.

Crescono infatti i costi per l’alloggio, i prezzi delle strutture ricettive e le spese di viaggio. E si taglia sui passatempi: si dimezza il budget per l’acquisto di attrezzature per la pratica sportiva (199 euro) e si riduce del 38% la spesa per l’abbigliamento per lo sport e del 22% per mangiare fuori, in ristoranti e pizzerie.

In crescita c’è solamente il budget dedicato all’acquisto dei prodotti tipici locali (+9%), e il settore del wellness (+23%) che sta attirando in montagna un nuovo target: il turismo in montagna sta profondamente cambiando. La classica settimana bianca da “sportivi” con gli sci ai piedi lascia il posto al turismo delle cosiddette ‘glamlady’, signore di un’età compresa tra i 43 ed i 65 anni, soprattutto provenienti dal centro-sud Italia, che da almeno un decennio si recano nella stessa località montana per trascorrere una vacanza ‘narrabile’, cioè da raccontare alle amiche per fare un po’ invidia. Gli ingredienti sono aperitivi, shopping e wellness in località moda come Cortina d’Ampezzo, Courmayeur, Ortisei, Bormio, Madonna di Campiglio e Cervinia. Si tratta comunque di un turismo di nicchia, e rimane molta preoccupazione negli operatori del settore.

“Regna l’incertezza – ha commentato nei giorni scorsi il presidente del collegio nazionale maestri di sci, Luciano Magnani – soprattutto per le impossibili previsioni sui tempi della ripresa in Italia e per la crisi russa. L’inverno 2014-2015 sarà probabilmente caratterizzato da una tendenza primaria: il desiderio di soggiornare in montagna solo per leisure. Sono sempre di più coloro che vogliono vivere la neve ma senza, per questo motivo, essere necessariamente obbligati a praticare una disciplina sportiva. Pranzano in rifugio e si concedono relax al solarium sulla neve”.

Una piccola previsione positiva riguarda le piccole stazioni sciistiche che, secondo l’indagine, probabilmente saranno “riscoperte” per la mancanza di ressa e il rapporto qualità prezzo.

Ovviamente, se nevicherà.

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