Ferrate

Vie normali: passo dopo passo, libro dopo libro: intervista a Roberto Ciri

In cima al Breithorn Occidentale (Photo R. Ciri)
In cima al Breithorn Occidentale (Photo R. Ciri)

TRENTO — Entrando in una libreria, troverete decine e decine di libri che descrivono sentieri ed escursioni in montagna. Ma non tutti sono uguali. C’è qualcuno che, prima di scriverli, se li percorre tutti da cima a fondo, controllando ogni tratto di sentiero sul quale appoggerete i vostri piedi. E’ Roberto Ciri, l’autore dei libri delle collane “Vie Normali” e l’uomo che si cela dietro il celebre sito vienormali.it che oggi è il principale riferimento di migliaia di escursionisti e alpinisti italiani. Ma come è nato questo progetto, e dove lo porterà il futuro? Roberto Ciri risponde a tutte le curiosità del caso: lo abbiamo intervistato per voi.

Roberto, da quanto ti occupi di “vie normali” e come è nato il tuo progetto?
VieNormali.it è nato nel marzo del 2005 con l’idea di mettere a disposizione degli appassionati di montagna le relazioni di salita a centinaia di cime, raccolte in anni di escursioni e scalate da me effettuate. Il sito si rivolge pertanto a tutti gli appassionati che desiderano raggiungere una vetta lungo la via normale e necessitano di una relazione che ne descriva la salita. Tali descrizioni sono però utili anche per chi effettua la discesa dopo aver raggiunto la cima per una via di roccia o ghiaccio o una via ferrata lungo una parete o una cresta più impegnativa.

I percorsi sono suddivisi per regione, per gruppo montuoso, per valle, per tipologia di percorso (sentiero, via di roccia, via di ghiaccio, via ferrata, cime da 1000, 2000, 3000 o 4000 m, ecc…). E’ anche possibile effettuare la ricerca di una cima attraverso un motore di ricerca interno scegliendo parametri come la quota, il livello di difficoltà, la regione, la valle, il gruppo montuoso e via dicendo.

Le relazioni vengono inserite da tutti gli appassionati di montagna iscritti al sito: tramite un apposito modulo online un autore può inserire tutte le informazioni necessarie per descrivere dettagliatamente una via di salita con tempi, dislivelli, difficoltà punti di appoggio, attrezzatura consigliata e tutto quello che serve sapere per raggiungere la vetta. Dunque gli stessi visitatori possono essere protagonisti e partecipi della crescita ed utilità del portale, inserendo nuove relazioni di salita che potranno essere utili alla programmazione delle gite di altri appassionati di montagna. Anche se in questo caso ogni autore è responsabile delle proprie indicazioni, le relazioni sono tutte originali, e vengono scrupolosamente controllate sia da me che dal “Gruppo Vie Normali”, un gruppo di autori con assodata esperienza in campo escursionistico e alpinistico. Oltre alle descrizioni delle vie normali è possibile visualizzare le fotogallery delle vie di salita (fotoscalate), foto panoramiche scattate dalle cime, racconti di montagna, video, articoli e manuali, informazioni sul meteo e bollettini delle valanghe ed una nutrita rassegna di link su siti web dedicati alla montagna. Un’altra particolarità è quella di poter inserire, in qualità di scalatori iscritti al sito, annunci per la ricerca di compagni di cordata e per la ricerca o vendita di attrezzature da montagna nell’apposito mercatino online.

Quanti lettori avete?

A giudicare dalla frequentazione il sito viene apprezzato: a partire dal 2005 le visite sono aumentate di anno in anno, raggiungendo più di 1.190.000 visite nel 2013 (media di 99.000 visite al mese con punte di 180-230.000 nei mesi estivi) e più di 3.400.000 di pagine viste nel 2013. Il 2014 si è dimostrato in ulteriore crescita, indicando un crescente interesse per le escursioni e scalate in montagna volte al raggiungimento delle cime.

Prima è venuto il sito o prima i libri?
L’idea di realizzare delle guide escursionistiche e alpinistiche mi è venuta nel 2007, per cui dopo la nascita del sito: avendo a disposizione molte salite di cui “parlare” ho pensato di proporre alla Nordpress Edizioni (allora ancora esistente) una guida alle vie normali di una selezione di cime delle Dolomiti, da cui poi invece è nata la guida delle vie normali a 102 cime del Gruppo della Marmolada, praticamente tute le vette raggiungibili da chi pratica l’escursionismo e l’alpinismo “normale”. Sono stato poi contattato dall’editore Idea Montagna di Padova che, a mio avviso e anche di altri, pubblica delle ottime guide di montagna, ben impaginate graficamente e molto complete. Ne è nata così una collana dedicata alle vie normali di cui mi occupo in collaborazione con l’editore.

E’ vero che percorri tutti i sentieri prima di scriverne la recensione? Come ti organizzi?
Reputo che descrivere un itinerario per raggiungere una cima montuosa senza averlo percorso, o personalmente o da parte di altri amici ben affidabili di cui si conosca la capacità ed esperienza in montagna, sia poco professionale e soprattutto rischioso. Infatti le montagne possono rimanere sempre identiche per milioni di anni oppure cambiare volto da un giorno all’altro: i sentieri possono franare, i tracciati e la segnaletica possono venire modificati dalle associazioni come il CAI che hanno competenza su una data montagna, i passaggi su roccia possono venire attrezzati. Ne sono un ottimo esempio la via normale alla Punta Penìa in Marmolada (che con i suoi 3343 m è la la cima più alta delle Dolomiti), il cui tratto roccioso sopra il ghiacciaio fino al luglio del 2005 era un percorso lungo un canalino con solo dei fittoni in ferro per fare sicura con la corda, ma da quella data è stato attrezzato con un cavo di acciaio e quindi è diventato una breve via ferrata. Oppure il recentissimo crollo del 12 novembre della porzione superiore delle Laste dell’Antelao, che Montagna.tv ha riportato prontamente, che ha cancellato una parte della via normale che passava proprio sopra quegli strati rocciosi e che dal prossimo anno in qualche modo dovrà cambiare. E’ quindi importante andare a percorre e verificare un percorso prima di descriverlo, in modo da presentarlo allo stato dell’arte fino al momento della pubblicazione, o quanto meno a pochi mesi prima. Va da sé che a salire le montagne ci vuole del tempo e non le si può salire tutte insieme in pochi giorni!

Riguardo all’organizzazione si tratta di prendere ed andare! Generalmente vado o da solo o con amici, da 1 a 5 giorni, a seconda del tempo disponibile e cerco di salire più cime nello stesso giorno, se possibile, per ottimizare i tempi. In genere pernotto in bivacchi o rifugi o anche, è capitato varie volte, all’aperto in una tendina o sotto un abete o in un riparo fra le rocce. Per le cime relazionate nei libri se non le ho salite io le ha salite l’altro autore che con me divide l’avventura editoriale, oppure amici fidati che mi hanno fornito fotografie e relazioni dettagliate in base a indicazioni e parametri che fornisco loro.

Quanti libri hai pubblicato?
Al momento ho pubblicato 5 libri, tutti dedicati alle vie normali: oltre a quello già citato sulla Marmolada, la guida ai “3000 delle Dolomiti” (2012), una guida a “111 Cime attorno a Cortina” (2012) e le guide alle “Prealpi Lombarde Centrali (o Bergamasche)” e alle “Prealpi Lombarde Occidentali (o Varesine e Comasche)” nel 2013, tutte con l’editore Idea Montagna. Questi libri li ho realizzati con altri compagni di avventura (A. Bernardi e R. Magnaguagno il 2°, E. Majoni e S. Caldini il 3° ed O. Bellinzani il 4° e il 5°). Libri che sono stati molto apprezzati, ad esempio la guida ai 3000 delle Dolomiti è stata ripubblicata in una 2° edizione a luglio di quest’anno dato che è andata esaurita in poco più di un anno. Il risultato mi ha portato anche ad essere proposto ed accettato come socio accademico del GISM (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna).

Qual è il sentiero che ti è rimasto più nel cuore?
Difficile a dirsi parlando di sentieri: ci sono angoli ed attimi che ti restano dentro anche facendo un’escursione in un bosco in collina, ma in montagna i sentieri che adoro di più sono quelle sottili linee che attraversano i ghiaioni delle Dolomiti o delle belle praterie alpine sospese fra balze rocciose o nelle vallate alte. Parlando invece di cime tutto dipende dallo stato d’animo della giornata e dall’averle raggiunte da solo o con altre persone: sulle Dolomiti quelle cime che mi hanno dato un bel “senso di vetta”, come la Cima dell’Uomo o l’Antelao o il Civetta o altre cime minori e poco frequentate come la Cima di Prampér o il Tamér Grande in Val di Zoldo o il Sasso di Valfredda nel Gruppo della Marmolada. Sulle Alpi il San Matteo, il Corno dei Tre Signori, il Gran Paradiso e naturalmente il Monte Bianco, ma anche altre cime minori.

Qual è l’aspetto di questo lavoro che ti piace di più?
Di fatto per me l’andare in montagna e salire cime non è un lavoro, ma una passione ed una spinta interiore. Il fatto di applicare tale passione ai siti web vienormali.it e 3000dolomiti.it o alla pubblicazione di libri in qualche modo sconfina un po’ nel lavoro. In tal caso l’aspetto che mi piace e stimola di più è il fatto di fornire utilità ad altre persone appassionate di montagna, sia con le relazioni che scrivo nel sito o che pubblico nei libri, sia nelle serate di montagna che organizzo o a cui mi invitano, sia fornendo consigli via e-mail a quanti mi scrivono per avere qualche dettaglio in più su una determinata cima che ho salito.

Che cosa hai in cantiere in questo momento?
Dal punto di vista editoriale sto preparando altri 6 libri, con altri amici di montagna e sempre per Idea Montagna, che saranno pubblicati nel corso del 2015 e 2016: con Denis Perilli una guida escursionistica di percorsi ad anello intorno alle cime dolomitiche (Anelli Dolomitici Occidentali); con Fausto Camerini e Ruggero Bontempi (alpinisti bresciani) la guida escursionistica alle Prealpi Bresciane; con Oliviero Bellinzani la guida ai 3000 del Ticino e Catena Mesolcina; con Sandro Caldini una guida a 150 cime della Val di Fiemme e Val di Fassa; con il mio editore Francesco Cappellari una guida aggiornata dedicata alla Via delle Bocchette e le vie ferrate del Brenta ed infine una guida alle vie normali di tutte le cime del Brenta con Alberto Bernardi e Milo Muffato. Trovo che il coinvolgimento di propri amici nella pubblicazione di un lbro, oltre a permettere di dividere le salite e il lavoro editoriale, fornisca un arricchimento, un divertimento ed una soddisfazione maggiore! Oltre ai libri scrivo articoli sempre legati alla montagna per alcuni siti web e per qualche rivista di settore.

Per quanto riguarda invece vienormali.it… be’ il sito è in costante evoluzione ed arricchimento, sia sul lato dei contenuti che dell’utilizzo. Anche su quel fronte ho molte idee da realizzare e cose da proporre, anche per i professionisti del settore, ma questa è un’altra storia!

 

Info: www.vienormali.it

Libri: www.ideamontagna.it

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2 Commenti

  1. ormai si scopre l’acqua calda, una simile filosofia editoriale è cominciata con altri.A spartire in troppi poi non ci campa nessuno, specie sugli stessi Gruppi.Si chiama ridondanza di informazione

    1. Alberto, acqua calda è riscrivere libri con le solite escursioni e scopiazzando qua e là cose già pubblicate, salire cime e descriverle nel dettaglio non direi, in questo libro ad esempio trovi relazioni di salita che non trovi in altre guide, sicuramente descritte in modo non così dettagliato. Per cui non mi sembra ridondanza di informazioni. Riguardo allo “a spartire in troppi non ci campa nessuno” come sempre, nel mercato per fortuna libero, la differenza la fa la qualità ed editori come Idea Montagna fanno lavori di qualità. E poi le montagne forse sono appannaggio di solo pochi eletti che hanno il diritto di “camparci”? Davvero non capisco l’atteggiamento… Saluti

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