Alpinismo

Torri del Paine, nuova via per Orlandi

TRENTO — El gordo, el flaco y l’abuelito. Cioè "il ciccione, lo smilzo e il nonnetto". Così Elio Orlandi, Rolando Larcher e Fabio Leoni hanno battezzato la nuova via che hanno aperto sulla strapiombante parete Est della Torre Centrale del Paine (2.454 metri), durante il loro ultimo soggiorno in Patagonia.

La vetta è stata toccata il 7 febbraio, dopo una decina di giorni di lavoro trascorsi sempre in parete, dove il trio usava come base una tendina appesa alla roccia, battezzata il "campo dei trombettieri". Sette i giorni di giorni di pioggia, vento e scariche di rocchia e ghiaccio. Tre quelli utili a completare la via.
 
Il risultato è una linea di 1250 metri, con difficoltà fino al 7a+ e all’A3+. Battezzata con tre simpatici soprannomi che dovrebbero identificare i protagonisti dell’impresa: El gordo, el flaco y l’abuelito. Tenendo conto che "El gordo y el flaco", in Spagna, identificano i nostri "Stanlio e Ollio".
 
"È stata una gran bella esperienza – ha commentato Orlandi a Intotherocks -, una grande avventura su una parete impressionante e difficile, con dei compagni favolosi". Sulla Torre Centrale del Paine, Orlandi aveva già a perto "Magico est" con Ermanno Salvaterra e Maurizio Giarolli nel 1986.
 
Una curiosità sulla discesa. Sembra che il caldo dell’estate patagonica abbia giocato un "simpatico" scherzetto ai tre alpinisti trentini. Durante i dieci giorni passati in parete, il ghiacciaio si è ritirato di parecchio e, giunti alla base, Orlandi e soci hanno scoperto che l’attacco della via era rimasto 20 metri sopra il suo livello…
 
Sara Sottocornola
Foto courtesy Intotherocks

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close