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Accompagnamento in montagna, Libardi: gli albergatori sono gente seria, non rubano il lavoro alle Guide

Levico e il lago (photo Luca Lorenzi wikipedia)
Levico e il lago (photo Luca Lorenzi wikipedia)

TRENTO — “L’esigenza era quella di portare all’interno di un aspetto di legalità la necessità degli albergatori trentini di portare i propri ospiti o nella baita di famiglia, o nella baita dell’albergo o a fare una passeggiata. Nessun albergatore si sogna di portare sul Campanile Basso i propri ospiti. Non stiamo discutendo di questo. Se qualcuno vuole fare polemica su questo, fa una polemica faziosa”. E’ questa l’opinione di Luca Libardi, presidente dell’Associazione albergatori ed imprese Turistiche della provincia di Trento (Asat) dal maggio 2011. Lo abbiamo intervistato sul tema caldo della nuova legge trentina che abilita gli albergatori ad accompagnare i turisti i montagna: ecco cosa ci ha detto.

Cosa pensa della nuova norma che abilita gli albergatori ad accompagnare in montagna i turisti?
Per prima cosa è bene riportare tutto a una condizione di normalità, rispetto ad alcuni eccessi che ho letto nei giorni scorsi sui giornali. L’esigenza era quella di portare all’interno di un aspetto di legalità la necessità degli albergatori trentini di portare i propri ospiti o nella baita di famiglia, o nella baita dell’albergo o a fare una passeggiata. Per cui nulla che vada a prevaricare l’importante ruolo che svolgono in Trentino e non solo le Guide alpine.

Lei ha dichiarato che in Alto Adige c’è già una legge simile a questa, può spiegarci?
Sì infatti, e non è mai successo nulla. In Alto Adige molte volte l’autonomia porta a fare delle riflessioni che vanno fuori dagli steccati delle leggi imposte dal nostro Paese. Lì hanno interpretato un’esigenza del territorio in maniera adeguata: non è successo nulla, le Guide alpine continuano a svolgere il lavoro preziosissimo negli ambienti in cui la loro esperienza e la loro professionalità si mostrano nella loro massima giustezza, mentre per ciò che riguarda l’accompagnamento dei turisti del singolo albergo su un prato, alla malga ecc, il ruolo degli albergatori diventa fondamentale.

Luca Libardi (photo courtesy of trentinocorrierealpi.gelocal.it)Luca Libardi (photo courtesy of trentinocorrierealpi.gelocal.it)
Luca Libardi (photo courtesy of trentinocorrierealpi.gelocal.it)

Quali sono le escursioni che secondo lei sono adatte all’accompagnamento di un albergatore?
Le faccio un esempio banalissimo che potrebbe riguardare anche me, anche se poi non è così. Le sembra possibile che per accompagnare 4 o 5 ospiti del mio albergo attorno al lago di Levico in passeggiate io non possa essere abilitato a farlo?

In un’intervista lei ha dichiarato “Nessun albergatore è tanto stupido o tanto arrogante da sentirsi in grado di sostituire il prezioso lavoro delle Guide alpine”. Al contempo una delle critiche maggiori alla legge è che mancano nel testo specifiche relative alla tipologia di attività che gli albergatori possono svolgere nell’accompagnamento in montagna. Non crede che affidarsi al discernimento del singolo individuo sia un criterio un po’ labile al fine di istituire norme valide per tutti?
Faccio una considerazione di carattere generale. L’Italia è il paese nel mondo che ha più leggi nel Codice Civile. E questo non ci ha portato a un vivere più civile, a diminuire le diatribe tra gli uni e gli altri, anzi. Ci ha portato a un eccesso di discussioni su qualsiasi livello. A meno che uno non pensi che gli albergatori siano una categoria di personaggi molto strani, poco seri. Nessun albergatore si sogna di portare sul Campanile Basso i propri ospiti. Non stiamo discutendo di questo. Se qualcuno vuole fare polemica su questo, fa una polemica faziosa.

Il soccorso alpino ha ricordato come proprio nell’escursionismo, nelle ciaspole d’inverno, si verifichi il maggior numero di incidenti. Una norma come questa non va nella direzione opposta dei provvedimenti per la sicurezza in montagna?

Assolutamente no. dobbiamo ricordarci che gli incidenti che succedono con le ciaspole normalmente sono legati ad escursioni fatte individualmente o da gruppi in ambienti che non conoscono e sono legati in particolare al problema delle slavine. Lei si immagini se un albergatore abbia interesse ad accompagnare uno dei propri ospiti in un luogo pericoloso, con il rischio di creare qualche problema ai nostri ospiti o di vedersi citato in giudizio. Non esiste. Accompagnare degli ospiti all’Altopiano di Mendola, su prati piani, o alla malga non penso sia un’attività così particolarmente pericolosa da necessitare gli interventi professionali di alto livello come quello delle Guide alpine.

Se la concessione dell’abilitazione all’accompagnamento per gli albergatori fosse data previo corso formativo e verifica da parte delle guide alpine, sareste d’accordo?  Potrebbe essere un compromesso?
No, innanzitutto non abbiamo bisogno di farci verificare da qualcun altro. Per accompagnare qualcuno intorno a un lago non abbiamo bisogno dell’esame delle Guide. Ciò detto stiamo cercando con le Guide alpine del Trentino di stabilire una sorta di protocollo di intesa all’interno del quale si possano definire alcuni ambiti di massima nei quali sia auspicabile che i nostri albergatori si mantengano.

 

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Un commento

  1. “Per accompagnare qualcuno intorno a un lago non abbiamo bisogno dell’esame delle Guide”: e nemmeno di una legge! Ma scusate, per davvero, di cosa stiamo parlando? Si mettano d’accordo prima di tutto su questo, o saranno tutte parole al vento.
    Per me la soluzione è che ciascun soggetto sia abilitato su determinati percorsi.

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