News

Ghiacciai “anneriti”: per la prima volta studio sul detrito che causa la fusione

Ghiacciaio Dosdè - Stazione Università di Milano, Levissima, EvK2Cnr
Ghiacciaio Dosdè – Stazione Università di Milano, Levissima, EvK2Cnr

BORMIO, Sondrio — Freddo e precipitazioni continue. E’ stata un’estate generosa, quella appena passata, con i ghiacciai. Ma non c’è da cantare vittoria. La loro fusione non dipende solo dal caldo, ma anche dall’inquinamento e dal detrito che si deposita sulla loro superficie. Un fenomeno, che sulle Alpi non è mai stato studiato da vicino. Lo farà per la prima volta l’Università di Milano con il progetto “Levissima spedizione ghiacciai” che combinerà analisi da terra con tecnologie aerospaziali – drone e satellite – per costruire una precisissima mappa georeferenziata della quantità e tipologia detrito che si deposita sui ghiacciai.

Il progetto è stato presentato in questi giorni sul ghiacciaio del Dosdè, in Alta Valtellina, dove l’Università di Milano e l’associazione EvK2Cnr gestiscono da tempo una stazione di monitoraggio glacio-meteorologico afferente al progetto Share. Il nuovo progetto vuole rilevare prima qui e poi su tutti i ghiacciai di Lombardia e d’Italia le polveri il detrito fine che sono presenti sui ghiacciai, che ne riducono la riflettività e ne aumentano la fusione.

CLICCA QUI PER GUARDARE IL VIDEOSERVIZIO

Sul progetto progetto è innestata anche una ricerca a terra di Roberto Sergio Azzoni che analizza in dettaglio la tipologia di detrito presente su ghiacciaio, i cui risultati sono stati presentati al Forum Alpinum di Darfo Boario dove ha vinto il Poster Award per il settore Physical Environment.

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close