Alpinismo

Nanga: naufraga il sogno di La Terra

ISLAMABAD, Pakistan — Addio sogni di gloria. Simone La Terra, giovane e temerario mantovano che voleva segnare la prima salita invernale al Nanga Parbat seguendo una via nuova, ha cancellato la sua spedizione dopo che una tempesta di vento ha spazzato via dal campo base la tenda mensa della spedizione.

"Come capospedizione, devo pensare alla vita del mio staff prima che al successo alpinstico della spedizione" ha commentato La Terra comunicando la rinuncia al progetto.
 
Secondo quanto riferito dallo stesso alpinista, La Terra aveva iniziato la salita del gigante pakistano il 10 dicembre scorso, circa 15 giorni prima del previsto. Era riuscito ad installare campo 1 a 6.000 metri (non è ancora chiaro su quale itinerario di salita) insieme al compagno di cordata pakistano. Ma nella notte del 21 dicembre la bufera ha investito il campo base.
 
A quanto pare, il vento ha fatto volar via la tenda mensa, sparpagliando tutto il suo contenuto sul ghiacciaio. A quel punto l’alpinista ha deciso di cancellare la spedizione. La Terra ha raccontato di aver passato giorni durissimi, con temperature fino a 35 gradi sottozero e il sole che si è fatto vedere soltanto una volta durante l’intero periodo passato ai piedi del Nanga Parbat. 
 
E mentre La Terra si accinge a rientrare in Italia, l’altro tentativo invernale in Karakorum sta per iniziare: Simone Moro è sbarcato alcuni giorni fa ad Islamabad, e si prepara a partire per il Broad Peak con Leonard Werth e Shaheen Baig.
 
Sembra tuttavia che La Terra abbia intenzione di tornare presto in Karakorum: si parla di un tentativo al GI e GII nella prossima primavera.
 
Sara Sottocornola
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