Montagna.TV

Messner a pochi giorni dai suoi 70 anni: il mio alpinismo è fallito

Reinhold Messner (ansa.it)

BOLZANO — E’ amaro il bilancio di Reinhold Messner sull’alpinismo alla vigilia del suo 70esimo compleanno. L’alpinista altoatesino, che il 17 settembre spegnerà le candeline con una grande festa in Dolomiti con tanto di notte sotto le stelle, ha dichiarato in queste ore alla stampa che l’alpinismo leggero, che lui ha fatto suo, “ormai non esiste più, è fallito, perchè anche le cime più alte sono accessibili ai turisti”.

“Forse Bonatti è stato l’ultimo vero alpinista – ha detto Messner -. I giovani, che preferiscono la scalata veloce sulle vie preparate. Abbamo una divisione chiara tra sport, turismo e quel po’ di alpinismo che è rimasto”.

E se l’amarezza vince pensando a come è cambiato l’alpinismo negli ultimi decenni, discorso diverso è per la sua vita, o meglio le sue vite. “Mi manca la forza fisica netta dei miei vent’anni – aveva dichiarato poco tempo fa ai microfoni della Rai -, il fiato che avevo a trentacinque e la capacità di soffrire che possedevo a quaranta, quando attraversavo l’Antartide. Ma in compenso ho acquistato tranquillità e felicità”

“Non è importante essere ricordati, ma aver avuto una vita limpida – ha detto Messner in queste ore -. Mi considero molto fortunato: sono nato dopo la guerra, in un periodo povero, ma un periodo ricco di speranze. Oggi un giovane ha davanti un mondo chiuso e sovraffollato: se l’Italia non riesce a riconquistare la leadership in qualche campo, siamo finiti. Renzi ha le idee chiare, sa cosa si dovrebbe fare, ma so quanto sia difficile in Italia portare avanti dei progetti complessi”.

Messner, che proprio in occasione del suo 70esimo compleanno ha pubblicato un nuovo libro intitolato “La vita secondo me” in cui si racconta con 70 parole chiave, è in procinto di aprire il suo sesto museo a Plan de Corones. “E’ la mia sesta vita (rocciatore, alpinista d’alta quota, avventuriero nei grandi deserti, politico, studioso dello yeti e delle montagne sacre e infine il lavoro culturale nei suoi musei). Nella settima voglio fare il narratore tramite il cinema”.

Exit mobile version