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Film in Dolomiti, “La cengia de l’Adriano”

Croda Àuta con la Cengia de l'Adriano
Croda Àuta con la Cengia de l’Adriano

IGNE, Belluno — “La Cengia de l’Adriano”, rinomata via nel gruppo della Schiara nelle Dolomiti Bellunesi è anche il titolo del film Vittorino Mason e Enzo Procopio, di cui riportiamo di seguito la sinossi. Il film, della durata di 55 minuti, sarà presentato in prima assoluta sabato 30 agosto ore 21 alla Festa della Fienagione ad Igne. Uscirà poi ufficialmente a settembre.

“Tre amici si ritrovano per realizzare un sogno: andare a percorre la leggendaria Cengia de l’Adriano, una linea di rara bellezza sospesa sopra un abisso e rimasta a lungo nell’oblio; ambita da molti e percorsa da pochi. Il più anziano dei tre conosce la via, sa come districarsi nel folto e ripido bosco che conduce sotto la cengia, al difficile passaggio chiave per rimontarla e seguirla. Insieme progettano l’avventura per la stagione autunnale e nel frattempo, il più giovane dei tre, va alla ricerca di un filo che unisca le loro ambizioni alle motivazioni più pratiche di chi li ha preceduti.

Non gli basta il gesto di mettere piede e afferrare, vuole incrociare i racconti, le leggende, le storie, i volti e i segni di chi per primo, e non per gioco, si avventurò in quell’erta pala quasi sconosciuta: Croda Àuta. Ritornano allora le gesta dell’intrepido cacciatore Cavaliere Adriano Pasqualìn e del suo compagno che inseguono un camoscio, le fatiche di un pugno di amici di Igne (Val Zoldana) che in una stagione, e per necessità, si fecero intrepidi teleferisti e boscaioli.

La salita, la percorrenza della cengia, diventa il mezzo, non il fine. Il presupposto di questo viaggio, l’esplorazione di uno tra i luoghi più selvaggi del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, è la ricerca di una memoria, di qualcosa di autentico e reale che li faccia riassaporare, quasi con nostalgia, quello che nel quotidiano hanno da tempo perduto: il rapporto con la natura, il sapore dell’acqua, il profumo dell’aria e della terra, il calore del fuoco, un orizzonte aperto in cui poter guardare la vita da tutta un’altra prospettiva.”

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