Alpinismo

Strepitosa libera sulle Grandes Jorasses

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CHAMONIX, Francia — Grande impresa sulla Nord delle Grandes Jorasses, storica parete del gruppo del Monte Bianco sulla quale è stata scritta tanta storia dell’alpinismo. Nelle scorse settimane due alpinisti scozzesi sono riusciti a salire, in libera, una delle più difficili vie del gruppo: la Desmaison-Gousseault, direttissima sulla Punta Walker (4208 metri).

La via Gousseault prende il nome dall’alpinista Serge Gousseault che nel 1971 morì di sfinimento, a ottanta metri dalla vetta, dopo undici giorni di parete. Stava tentando la prima salita, in invernale, con il celebre Rene Desmaison, che allora si salvò per un soffio. Fu una vicenda terribile e contrastata, che suscitò polemiche sul modo in cui sono stati organizzati i soccorsi e fece discutere per decenni.

La via venne completata dua anni più tardi, quando Desmaison tornò sulla parete e concluse la via insieme a Giorgio Bertone e Michel Claret.

Lunga 1.200 metri, è una delle più difficili delle Grandes Jorasses: è valutata 6a e A1/A2. Il granito è liscio e insidioso, con diversi punti strapiombanti ed esposti alle scariche. Solo sei cordate sono riuscite a ripeterla in oltre trent’anni. E mai nessuno l’aveva salita in libera.

Nessuno fino a quest’estate, quando due arditi alpinisti scozzesi sono riusciti a farlo senza artificiale, tramutando il grado della via in un 6c con M5/M6 su misto.

Gli autori della strepitosa impresa sono Guy Robertson e Pete Benson. Si sono allenati sull’Aiguille du Midi e poi, grazie a delle ottime previsioni meteorologiche, hanno preso il coraggio a due mani e hanno affrontato la Gousseault.

Per la precisione, Robertson e Benson hanno salito la variante destra, aperta da Tobin Sorenson e Gordon Smith nel 1976. Una variante che i due hanno definito "il modo più logico e corretto di affrontare la via", come avevano già sostenuto altri alpinisti prima di loro.

Per salire hanno impiegato 4 giorni con tre bivacchi in parete. Hanno raccontato di aver trovato del "ghiaccio favoloso"."Da anni pensavamo di provarci – hanno raccontato al loro rientro -. La recente scomparsa di Desmaison ci ha dato la spinta decisiva e ha regalato solennità all’impresa".

Sara Sottocornola

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