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Foto e aggiornamenti dallo Zemu Peak, 4 cime vergini e un colle dedicato a Vittorio Sella

Alberto seduto sul vertiginoso Colle Sella (5440 m)
Alberto seduto sul vertiginoso Colle Sella (5440 m)

KATHMANDU, Nepal — Risale a qualche giorno fa l’ultimo dispaccio della spedizione esplorativa al Colle Zemu del Kangchejunga Sud, nel versante indiano del massiccio. Alberto Peruffo, Francesco Canale, Davide Ferro, Andrea Tonin, Enrico Ferri, Anindya Mukherjee e Cesar Rosales Chinchay hanno finora salito “4 colli d’alta quota (l’ultimo dei quali dedicato a Vittorio Sella, mai toccato da piede umano neppure nella preistoria di queste montagne), 4 cime vergini, attraversato in modo diffuso e integrale tutti i rami del Tonghsiong Glacier, forse il ghiacciaio sospeso più bello che l’immaginazione dell’uomo possa immaginare”.

Il dispaccio è partito dal campo base operativo (3700 metri) con la staffetta il 10 maggio, arrivando un paio di giorni dopo. La spedizione infatti, ha sistematicamente deciso di non mantenere comunicazioni costanti con l’Italia – “ribellandosi” così ai costumi dell’era odierna social e fortemente mediatizzata -, pertanto le notizie arrivano di rado, e per “corriere”. Un nuovo aggiornamento potrebbe giungere negli ultimi giorni di maggio, intanto però riportiamo quanto accaduto finora nella spedizione al Colle Zemu del Kanchenzonga da Sud, raccontato su Altitudini.it.

” Lo Zemu – scrive Alberto Peruffo – , il nostro indiscutibile polo attrattore, è ancora inaccessibile, ma quello su cui ci stiamo impegnando difficilmente ha paragone con ciò che è stato fatto finora nella storia dell’alpinismo esplorativo contemporaneo. Ai piedi di un ottomila. Parola di Anindya Mukherjee, il più grande esploratore dell’Himalaya indiano dell’ultima generazione. Dopo 30 giorni di spedizione (6 nella tormentata foresta), sono stati raggiunti 4 colli d’alta quota (l’ultimo dei quali dedicato a Vittorio Sella, mai toccato da piede umano neppure nella preistoria di queste montagne), con visioni stupefacenti, salite 4 cime vergini, attraversato in modo diffuso e integrale tutti i rami del Tonghsiong Glacier, forse il ghiacciaio sospeso più bello che l’immaginazione dell’uomo possa immaginare: 12 chilometri rettilinei di ghiaccio e morene perfettamente allineati tra due argini di montagne di difficile accesso, improvvisamente inghiottiti da un salto a piombo di 1500 metri che sprofonda nella foresta subtropicale. Infine, è iniziata l’esplorazione sull’altro ghiacciaio sospeso e nascosto, mancante addirittura dalle prime mappe, il South Simvo Glacier, tutt’oggi mai calpestato dall’uomo e che nasconde montagne alte più di 6000 metri, mai scalate, e che offrono scorci sul Simvu e sulla montagna della mitica fotografia di Vittorio Sella, il Siniolchun, documentata in Round Kangchenjunga e ritenuta da Freshfield la montagna più bella del mondo”.

Le foto sono di Enrico Ferri, Francesco Canale, Cesar Rosales, Alberto Peruffo, Anindya Mukherjee e Davide Ferro.
Altre foto e info su altitudini.it

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