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Alpi: aria inquinata, colpa della pianura

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MILANO — Voto "zero" all’aria della Val d’Ossola. Ma le Orobie e l’Adamello non cantino vittoria, anche lì l’aria è inquinata, nonostante l’alta quota. La colpa? Tutta del traffico e delle industrie di Milano e della pianura padana, che disperdono i loro gas tossici verso le Alpi.

Questi sono i risultati dei rilievi effettuati quest’estate dalla Carovana delle Alpi di Legambiente, che ha misurato i livelli d’ozono – gas tossico prodotto dall’inquinamento, dannoso per animali e vegetali – in diverse località montane.
 
Le peggiori sono Alagna Valsesia (Vercelli) e Valgrande (Verbania), dove l’ozono nell’aria ha una concentrazione di ben 120 microgrammi per metro cubo. Aria cattiva anche a Sutrio (udine) e a Pontedilegno (Brescia), dove la concentrazione arriva a circa 101 microgrammi per metro cubo.
 
In Dolomiti, invece, l’aria è pura. La medaglia d’oro va a Cortina d’Ampezzo (Belluno), dove l’ozono ha una concentrazione che supera di poco i 50 microgrammi per metro cubo. Ma si respira bene anche a Moena (Trento), ad Ortisei e all’Alpe di Siusi (Bolzano).
 
"Purtroppo le valli alpine non hanno difese – ha commentato Damiano Di Simine, responsabile dell’Osservatorio Alpi di Legambiente -. Gli inquinanti si formano in pianura, sulle autostrade e dalle industrie, e poi si muovono a lunga distanza trasportati dalle correnti d’aria. L’unica cura è combattere l’inquinamento dove si genera e puntare, in primo luogo, alla lotta contro l’aumento del traffico stradale”.
 
La ricerca ha inoltre dimostrato che d’estate i livelli di inquinamento sono più elevati a causa
dell’irradiazione solare più intensa.
 
La Carovana delle Alpi è una campagna che Legambiente realizza ogni anno in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente per misurare lo stato di salute dell’ambiente alpino.

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